Usa-Venezuela: p. Contreras (gesuita), “si prepara un intervento armato per rovesciare Maduro, in gioco il ritorno della Dottrina Monroe”

“Difficile prevedere cosa accadrà tra Stati Uniti e Venezuela, ma, se si guarda ai fatti, è arduo pensare che sia stata dispiegata una flotta così imponente e un contingente così vasto soltanto per qualche azione contro le piccole imbarcazioni dei narcotrafficanti. E se si considerano le dichiarazioni di alcuni importanti diplomatici, qualcosa sta per accadere”. Ad affermarlo, al Sir, è padre Javier Contreras Mora, gesuita, membro della Rete ignaziana di Riconciliazione della Compagnia di Gesù in Venezuela e del Consiglio di redazione della rivista Sic, dottorando in Diritti umani presso l’Università di Deusto, a Bilbao, in Spagna, e studioso di geopolitica. “Mi pare che si stia costruendo la narrativa per un’azione militare degli Stati Uniti volta a rovesciare il governo di Nicolás Maduro, anche se, personalmente, penso che un eventuale intervento sarà di carattere selettivo, con bombardamenti contro obiettivi mirati. Non si tratterà di un attacco via terra”. Purtroppo, aggiunge, “qualunque strategia sembra ignorare la popolazione civile: c’è poca attenzione per le vite umane in gioco, per i cittadini comuni”. Sullo sfondo, le accuse di Donald Trump al governo venezuelano, definito un “Narco-Stato”. Secondo padre Contreras, “è difficile portare prove che lo Stato sia direttamente coinvolto nel narcotraffico, ma è vero che esistono forti indizi riguardanti gli alti comandi militari, a loro volta ben legati al governo di Maduro, in merito all’uscita della droga dal Venezuela. Come è noto, il Paese non è produttore di cocaina, che proviene invece dalla Colombia. Accanto al narcotraffico, una grande fonte di finanziamento proviene dalle miniere, soprattutto d’oro e cobalto, situate nel Sud del Paese. Risorse che, certamente, non generano ricchezza diffusa. Anzi, lo sfruttamento di tali risorse chiama in causa Cina e Russia. E anche questa è una chiave di lettura per comprendere l’interventismo degli Stati Uniti”. Resta infatti il dubbio sull’atteggiamento della Russia di Putin, alleata di Maduro, in caso di intervento americano. Si può forse ipotizzare una sorta di “via libera” dopo i recenti colloqui tra i presidenti di Russia e Stati Uniti. “A questo interrogativo, per ora, non si può rispondere – conclude l’analista –. Si possono solo avanzare congetture, ma probabilmente, col tempo, lo capiremo. Di certo, Trump sta puntando a un ritorno in grande stile della cosiddetta Dottrina Monroe, che prevedeva una forte e privilegiata influenza degli Stati Uniti in America Latina”.

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