La carità attiva è un compito fondamentale della Chiesa: questo è il primo punto delle sei pagine che oggi sintetizzano i lavori della assemblea plenaria di autunno della Conferenza dei vescovi austriaci che si sono riuniti a Vienna dal 3 al 6 novembre. I vescovi ripartono da “Dilexi te” di Papa Leone XIV e dall’affermazione che “la Chiesa pone i poveri al suo centro”. L’Austria lo fa, come dimostrano la Caritas e le sue migliaia di volontari. I vescovi condannano però i tentativi di minare sistematicamente la fiducia nella carità e nelle organizzazioni umanitarie e lanciano un appello: nonostante le crisi di bilancio, “lo stato sociale deve rimanere forte”, perché deve rimanere forte l’obiettivo politico di “ridurre la povertà”, garantendo che gli aiuti a chi è in difficoltà “non dipendano dall’origine o dalla religione”. Un secondo tema che ha occupato i vescovi è stato l’antisemitismo: “Speriamo e preghiamo che il fragile cessate il fuoco porti finalmente a una pace giusta per tutti i popoli della Terra Santa”, si legge nel testo. Ma “una guerra d’odio di immagini e parole, che alimenta l’antisemitismo senza freni, continua a imperversare, in particolare sui social media”. Ciò muove a parole di condanna dai vescovi verso ogni antisemitismo, che “non si deve permettere avveleni di nuovo i cuori”. Nel lungo messaggio anche “profonda preoccupazione” per la situazione in Armenia, in particolare per la cacciata di circa 120.000 armeni dal Nagorno-Karabakh e la distruzione sistematica dei luoghi di culto cristiani. Un quarto tema che è entrato nella sintesi dei vescovi è “la Chiesa sinodale e missionaria”: in un mondo della fede e della vita ecclesiale radicalmente cambiati, si vede una “graduale erosione della conoscenza religiosa e a un declino della pratica religiosa tradizionale”, ma anche “una nuova e inaspettata richiesta di un cammino verso il cristianesimo”, come testimoniano i 179 battesimi di adulti nell’arcidiocesi di Vienna nel 2025. In questo contesto si muove “la Chiesa sinodale e missionaria che cerca di essere vicina alle diverse realtà delle persone”, attraverso numerose iniziative di pastorale missionaria, come la campagna “Rethink Yourself”, i corsi di fede “Alpha”, o “Mission Possible” o ancora l’iniziativa “Austria of Round and Square Tables”. “Questi sono solo alcuni esempi incoraggianti di una consapevolezza sinodale-missionaria che deve continuare a crescere”, concludono i vescovi, “affinché un autentico rinnovamento cristiano possa fiorire dopo periodi di sconvolgimento”.