Pace: Pax Christi, “il 4 novembre non si celebri la guerra, nessuna vittoria da ricordare”. Con Leone XIV per dire basta alla logica delle armi

“Quando si ricordano i morti della Prima guerra mondiale, ‘inutile strage’ come la definì papa Benedetto XV il 1° agosto 1917, si dovrebbe far memoria delle vittime, ma non celebrare la guerra. In quella guerra persero la vita più di 11 milioni di militari, oltre 21 milioni i feriti. Quasi 8 milioni i dispersi e 7 milioni i morti tra i civili. Solo tra gli italiani ci furono circa 650.000 morti e, con le vittime civili, si arriva a circa 1.240.000. L’unico aspetto positivo è la fine di una guerra, di una strage. Non c’è nessuna vittoria da celebrare”. Lo scrive oggi, alla vigilia del 4 novembre, Pax Christi Italia in una nota: “Oggi respiriamo un clima di guerra sempre più forte e asfissiante! Sempre più soldi per le armi! Miliardi di euro per preparare nuove guerre”. Pax Christi è con papa Leone XIV, che al Colosseo la scorsa settimana ha invocato con fermezza: “Basta! È il grido dei poveri e il grido della terra. Basta! Signore, ascolta il nostro grido!”. E ricordiamo le parole, tragicamente attuali, di papa Francesco al Sacrario di Redipuglia, il 13 settembre 2014: “Anche oggi le vittime sono tante… Come è possibile questo? È possibile perché anche oggi dietro le quinte ci sono interessi, piani geopolitici, avidità di denaro e di potere, c’è l’industria delle armi, che sembra essere tanto importante!” Sì, gli interessi che muovono la guerra e l’industria delle armi sono enormi”, si legge in una nota. Da qui il “no ad ogni guerra e alla sua preparazione. Oggi più che mai abbiamo il dovere di obiettare alla guerra. Preghiamo per tutti i morti a causa delle guerre”.

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