Uragano Melissa: mons. Mésidor (Haiti), “vicino alla popolazione, nostro Paese vulnerabile”

“Morte e devastazione, ad Haiti, tra una popolazione già segnata da violenza e povertà, dopo il passaggio dell’uragano Melissa e le piogge che sono proseguite negli ultimi giorni, causando lo straripamento di diversi corsi d’acqua. La zona più colpita è quella sud-occidentale del Paese. In particolare, il bilancio delle vittime si aggrava a Grand-Goâve e a Petit-Goâve (dipartimento dell’Ovest) dopo lo straripamento del fiume La Digue. Secondo il direttore generale della Protezione civile, Emmanuel Pierre, intervistato dal quotidiano Le Nouvelliste, le squadre di soccorso hanno recuperato 20 corpi senza vita, tra cui 10 bambini, mentre 10 persone sono ancora disperse. Dalla Chiesa haitiana, giungono messaggi di vicinanza alla popolazione. Mons. Max Leroys Mésidor, arcivescovo di Port-au-Prince, e presidente della Conferenza episcopale haitiana (Ceh), racconta in un video diffuso ieri: “La pioggia della tempesta Melissa ha causato molti danni in tutta la zona del Grande Sud, ma in particolare a Grand-Goâve, lungo il fiume. Una ventina di persone sono scomparse. Molte case sono crollate, molte case sono state inondate, i giardini distrutti, gli animali sono morti. La gente, qui, continua a soffrire”. Prosegue mons. Mésidor: “A nome della Conferenza episcopale di Haiti, a nome di tutta la Chiesa, porgo le mie condoglianze alle famiglie delle vittime, a tutte le persone che sono qui, a tutte le persone nel Grande Sud. Ciò che è accaduto dimostra quanto il nostro Paese sia vulnerabile, quanto la nostra popolazione sia in pericolo, perché abbiamo maltrattato l’ambiente, perché il drenaggio non è stato fatto correttamente, perché le costruzioni sono state fatte ovunque senza controllo. È giunto il momento che tutti prendiamo coscienza di questa situazione, le autorità devono affrontare questo problema alla radice”. Da Jérémie, all’estremo ovest dell’isola, arriva al Sir la testimonianza del vescovo, Joseph Gontrand Decoste, che è anche segretario generale della Ceh. “Nel nostro territorio, dalle notizie che abbiamo al momento, non ci sono state vittime, ma moltissimi danni. Molte case sono state distrutte, portate via dall’acqua e dal vento, alcune chiese sono state scoperchiate, le strade sono in molti casi impercorribili e le piantagioni di banane devastate”.

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