“È un errore pensare che per insegnare bastino belle parole o buone aule scolastiche, laboratori e biblioteche. Questi sono solo mezzi e spazi fisici, certamente utili, ma il Maestro è dentro”. È il monito del Papa, che incontrando gli educatori partecipanti al Giubileo del mondo educativo si è soffermato, sulla scorta di sant’Agostino, sul primato dell’interiorità. “La verità non circola attraverso suoni, muri e corridoi, ma nell’incontro profondo delle persone, senza il quale qualsiasi proposta educativa è destinata a fallire”, ha spiegato Leone XIV: “Noi viviamo in un mondo dominato da schermi e filtri tecnologici spesso superficiali, in cui gli studenti, per entrare in contatto con la propria interiorità, hanno bisogno di aiuto. E non solo loro. Anche per gli educatori, infatti, frequentemente stanchi e sovraccarichi di compiti burocratici, è reale il rischio di dimenticare ciò che san John Henry Newman sintetizzava con l’espressione: ‘Cor ad cor loquitur’, ‘il cuore parla al cuore’, e che sant’Agostino raccomandava dicendo: ‘Non guardare fuori. Ritorna a te stesso. La verità risiede dentro di te’”. “Sono espressioni che invitano a guardare alla formazione come a una via su cui insegnanti e discepoli camminano insieme, consapevoli di non cercare invano ma, al tempo stesso, di dover cercare ancora, dopo aver trovato”, ha commentato Leone: “Solo questo sforzo umile e condiviso – che nei contesti scolastici si configura come progetto educativo – può portare alunni e docenti ad avvicinarsi alla verità”.