Ordinariato Militare: Assisi, mons. Saba ai cappellani “allargare lo sguardo alla persecuzione, alla fame, alla spada”

(Foto Omi)

Si è concluso ieri (dal 26), ad Assisi, il tradizionale corso di formazione e aggiornamento per i cappellani militari quest’anno sul tema “Chiesa Castrense e processi sinodali: sviluppi di leadership pastorale per il vescovo e il suo presbiterio”. L’Ordinario Militare, mons. Gian Franco Saba, ha presieduto la messa finale nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, concelebrata da tutti i 150 cappellani presenti.

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Il presule, riferisce una nota dell’Ordinariato militare, ha esortato il suo presbiterio a vivere il ministero allargando lo sguardo “dove la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada non sono metafore esteriori, sono situazioni storiche e concrete che veramente turbano e possono distogliere il cuore dell’uomo e condurlo nel disorientamento totale”. Nel successivo incontro durante la plenaria, dopo la riflessione teologico-spirituale di padre Rocco Ronzani dal tema “La custodia fraterna. L’uno al servizio dell’altro (Agostino, Praec. 7)”, l’Ordinario Militare ha ringraziato tutti coloro i quali hanno contribuito alla realizzazione delle giornate ad Assisi, raccomandando ai cappellani di mettere a frutto quanto emerso dai lavori, tenendo presente due direttrici: “non in solitudine” e “accompagnare” mantenendo fermo l’esercizio della sinodalità. I lavori si sono svolti attraverso le riflessioni teologico-spirituali, pastorali e sociologiche di padre Rocco Ronzani (Storico e teologo, Prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano), Massimiliano Padula (Sociologo) e Stefano Bucci (pastoralista), entrambi docenti alla Lateranense. Molto partecipata è stata la veglia di preghiera per la pace che si è svolta lunedì sera nella chiesa superiore della basilica di San Francesco d’Assisi, e che si è conclusa presso la tomba del Santo nella cripta. Alla veglia ha partecipato anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Nella sua riflessione mons. Saba, in merito alla pace, ha evidenziato “il pericolo della supremazia degli egoismi; quello della violenza, a volte frutto della dispersione di singoli e di popoli che non si vedono riconosciuti. La pace si basa sulla formazione di un nuovo spirito, di una nuova mentalità; una nuova pedagogia deve educare le nuove generazioni al reciproco rispetto”.

Mons. Saba, Ordinario militare (Foto Omi)

Dal corso di Assisi, infine, è emerso anche il progetto di un possibile Centro Internazionale Alti Studi che si propone come un nuovo strumento culturale della chiesa castrense. In esso, spiega l’Ordinariato militare, “si svilupperanno dipartimenti costituiti da cattedre, in sinergia con l’azione coordinata del Centro Pastorale e in ascolto delle esigenze che il mondo militare e la cultura contemporanea farà emergere”.

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