Migrazioni: conclusa a Roma “Migration, a Pilgrimage of Hope”. Card. Baggio, “la preoccupazione per le storie migratorie è passata da un Papa all’altro”

Si è conclusa oggi, con la visita a Casa Scalabrini 634 e al Borgo Laudato Si’ di Castel Gandolfo, la conferenza internazionale “Migration, a Pilgrimage of Hope”, promossa dallo Scalabrini International Migration Institute (Simi), dall’Università di Notre Dame e dalla Pontificia Università Urbaniana, in collaborazione con la Poverty Initiative di Notre Dame e con il patrocinio del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa), dell’Uisg (Unione internazionale delle superiore generali) e dell’Usg (Unione superiori generali). Per tre giorni studiosi e operatori pastorali provenienti da tutto il mondo hanno riflettuto sul rapporto tra teologia e mobilità umana, cercando nuove prospettive di comprensione e di azione pastorale “nel segno della speranza”.  A concludere i lavori è stato il cardinale Fabio Baggio, C.S., sotto-segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che ha portato ai partecipanti i saluti e la benedizione del Papa. “Proprio prima di venire qui – ha detto – ho ricevuto una chiamata da parte del Papa, il quale desidera inviare a tutti voi i suoi saluti, gli auguri per questa conferenza e la sua benedizione. La preoccupazione per le storie migratorie non è esclusiva di Papa Francesco: è passata da un cuore a un altro cuore e rimane viva. Papa Leone rappresenta due continenti, unisce la stessa passione per il Nord e per il Sud, una passione che continuerà a guidare il pontificato negli anni a venire, con particolare attenzione agli ultimi e agli emarginati, come dimostra anche l’ultimo documento pubblicato”. Il card. Baggio ha sottolineato l’importanza di un approfondimento teologico della migrazione e di un approccio sinodale e interdisciplinare: “La teologia – ha spiegato – deve leggere con gli occhi di Dio la mobilità umana, cogliendone il senso nel piano divino. Annuncio, liturgia e diaconia sono i tre ambiti nei quali la Chiesa esprime la sua missione. I verbi accogliere, proteggere, promuovere e integrare restano riferimenti fondamentali”.
Tra gli interventi, p. Daniel Groody, vicepresidente dell’Università di Notre Dame, ha ricordato “la dignità e la presenza di Dio nel volto del migrante”. P. Aldo Skoda, direttore del Simi, ha evidenziato come “la Bibbia, dall’inizio fino al Bambino Gesù, racconti una storia di migrazioni” e ha invitato a tenere viva la connessione tra speranza e migrazione come sfida per la Chiesa e per la società. La conferenza si era aperta il 21 ottobre con l’intervento del cardinale Luis Antonio G. Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e gran cancelliere della Pontificia Università Urbaniana, che aveva invitato i partecipanti a “riscoprire nella teologia della migrazione un luogo d’incontro tra fede e vita”. La giornata conclusiva ha offerto un’esperienza concreta di accoglienza e di ecologia integrale: a Casa Scalabrini 634 i partecipanti hanno incontrato famiglie e giovani rifugiati; al Borgo Laudato Sì si sono raccolti per un momento comunitario di riflessione su cura del creato, migrazioni e speranza.

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