Tutto pronto a Brescia per la diciottesima edizione del Premio Carlo Castelli, un concorso letterario nazionale rivolto a tutti i detenuti degli istituti penitenziari italiani, compresi quelli minorili. È promosso dalla Federazione nazionale italiana Società di San Vincenzo De Paoli Odv con la collaborazione del Comune di Brescia, il patrocinio della Camera dei deputati, del Senato della Repubblica e del Ministero della Giustizia e il riconoscimento della Medaglia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il tema scelto per l’edizione 2025 è “Mi specchio e (non) mi riconosco: non sono e non sarò il mio reato”. Un invito a distinguere la persona dal proprio errore, a intraprendere un percorso di consapevolezza e cambiamento. Attraverso racconti, poesie, autobiografie e opere multimediali, i partecipanti saranno chiamati a compiere un viaggio interiore tra coscienza, umanità e speranza.
La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 10 ottobre, alle ore 14.30, presso la casa circondariale “Nerio Fischione” di Canton Mombello, a Brescia.
Sabato 11 ottobre, dalle ore 9.30, il Teatro Sant’Afra di Brescia ospiterà un convegno pubblico con la partecipazione di Gherardo Colombo, già magistrato, giurista e scrittore; don Gino Rigoldi, già cappellano dell’Istituto penale Cesare Beccaria di Milano; Carlo Alberto Romano, prorettore per l’impegno sociale per il territorio dell’Università degli studi di Brescia; Luisa Ravagnani, docente di Criminologia penitenziaria e Giustizia riparativa all’Università degli studi di Brescia; Mauro Ricca, garante dei diritti dell’infanzia e adolescenza per il Comune di Brescia.
Il convegno offrirà un momento di confronto aperto sul senso della pena, sul ruolo della comunità e sulle possibilità concrete di cambiamento, attraverso una tavola rotonda che metterà al centro giustizia, rigenerazione e responsabilità condivisa.
L’iniziativa è arricchita dalla mostra “I volti della povertà in carcere”, ospitata presso la Galleria di Palazzo Martinengo delle Palle, a Brescia. Attraverso scatti fotografici, la mostra restituisce frammenti di umanità e consapevolezza dei detenuti, offrendo un racconto visivo di dolore e speranza. Sono previsti anche altri eventi collaterali nelle scuole, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni ai temi della legalità e della giustizia riparativa.
I tre vincitori del Premio Castelli – due adulti e un minore – riceveranno un riconoscimento che si traduce in doppia opportunità: una parte del premio in denaro per il partecipante; una parte destinata a finanziare un progetto per la formazione e il reinserimento nella società civile dei detenuti. Tre percorsi di nuova vita: in un istituto penitenziario per adulti, attraverso l’Ufficio di esecuzione penale esterna (Uepe), in un istituto penale minorile.
I testi vincitori e i dieci lavori ritenuti meritevoli dalla Giuria saranno inoltre raccolti in un’antologia distribuita in tutta Italia e allegata alla rivista “Le Conferenze di Ozanam” (tiratura oltre 13.600 copie).
Il concorso letterario è intitolato alla memoria di Carlo Castelli, storico volontario vincenziano e promotore della Legge Gozzini, la cui eredità di giustizia umana e inclusiva rivive in questo progetto culturale e sociale.