Era il 1973 quando, nei laboratori artistici creati dal direttore dell’ospedale psichiatrico Franco Basaglia all’interno del manicomio di Trieste, nacque Marco Cavallo: quella scultura in legno e cartapesta, a forma di installazione e macchina teatrale, divenne icona di un movimento di opinione e politico che tanto si spese per la chiusura dei manicomi e simbolo della dignità – fino ad allora negata – dei pazienti qui reclusi.
In questi mesi una copia di Marco Cavallo è stata realizzata a Fivizzano (Massa) in una residenza psichiatrica gestita dalla Fondazione “Maffi”, espressione della diocesi di Pisa. Divenendo “icona”, in questo caso, dell’impegno anche culturale portato avanti da quella fondazione nella definizione del concetto di cura.
Un impegno che, nella Weltanschauung della Maffi, ha riflessi anche nel linguaggio: così, nel tempo, nelle sette strutture della “Maffi” disseminate tra Toscana e Liguria, dove vivono 450 persone curate da altrettanti operatori, gli “assistiti” sono diventati “fratelli e sorelle preziosi”; i “posti letto” sono “posti persone”; al pronome “io” si è sostituito il pronome “noi”; i “fortini” entro cui sono chiusi uomini e donne anziani e fragili sono divenuti, idealmente, “tende”.
Insomma, una rivoluzione culturale. “Rivoluzione, la nostra tenda è il mondo” è il titolo del meeting promosso dalla Fondazione Maffi e in programma domani mattina, dalle 9, nella chiesa di San Piero a Grado, monumento messaggero di pace dei club Unesco. In un talk show (con diretta televisiva su Granducato tv) condotto dal giornalista Antonello Riccelli, tre ospiti principali: suor Veronica Donatello, responsabile del servizio Cei per la pastorale delle persone con disabilità, Riccardo Moro, docente di Politiche dello sviluppo all’Università degli studi di Milano, e lo stesso “Marco Cavallo”, che farà il suo ingresso in chiesa alle 9 del mattino: sarà il presidente della Fondazione Franco Falorni a prestargli la voce. Il talk sarà animato da musica dal vivo eseguita da un ensemble del conservatorio Pietro Mascagni di Livorno.
Franco Falorni è autore del libro “La nostra rivoluzione. Cambiare e restare umani”, uscito proprio in questi giorni e che sarà presentato in una prossima occasione al Pisa book festival.