Parlamento Ue: settimana prossima dibattito e voto sulla mozione di censura contro la Commissione Von der Leyen

Il Parlamento europeo, riunito la prossima settimana in sessione plenaria a Strasburgo, terrà un dibattito lunedì 7 luglio e voterà giovedì 10 luglio una mozione di censura nei confronti della Commissione europea. La mozione – informa una nota – è stata presentata ai sensi dell’articolo 131 del regolamento interno del Parlamento, e sottoscritta da almeno un decimo dei membri del Parlamento (72 deputati). Il voto sarà palese e avverrà per appello nominale. Per essere approvata, la mozione deve ottenere almeno la maggioranza dei membri che compongono il Parlamento (maggioranza qualificata) e i due terzi dei voti espressi.
Nella mozione si legge che il Parlamento “conclude che la Commissione guidata dalla presidente Ursula von der Leyen non gode più della fiducia del Parlamento per quanto riguarda il rispetto dei principi di trasparenza, responsabilità e buona governance, essenziali per un’Unione democratica”; “conclude che l’ingerenza illecita della Commissione nelle elezioni degli Stati membri, attraverso un’applicazione scorretta della legge sui servizi digitali, rappresenta una grave violazione del suo mandato di sostenere i principi democratici e rispettare la sovranità nazionale”. Rileva inoltre che “l’uso abusivo, da parte della Commissione, dell’articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Ue come base giuridica per il regolamento Safe, un’iniziativa di finanziamento della difesa da 150 miliardi di euro, costituisce una grave violazione della competenza e una distorsione della finalità prevista da tale articolo, che è riservato alle situazioni di emergenza economica”. Ritiene poi “che tale abuso procedurale mina la fiducia nelle istituzioni dell’Unione e minaccia l’integrità del quadro giuridico dell’Unione”. Sulla base di tali premesse, la mozione, che ha pochissime chance di essere approvata, “invita la Commissione a dimettersi a causa delle ripetute inadempienze nel garantire la trasparenza e del suo persistente disprezzo per il controllo democratico e lo Stato di diritto all’interno dell’Unione”.
La richiesta di mozione di sfiducia è stata ufficializzata del deputato bulgaro dei Conservatori, Gheorge Piperea, per protestare – si apprende – contro il caso Pfizergate.

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