Ucraina: Rapporto sullo stato delle famiglie in guerra al Sinodo dei vescovi. Una su otto sfollata, solo il 12% è tornata. Drastico calo delle nascite 

Sinodo dei vescovi greco-cattolici ucraini (Foto Ugcc)

Ad aprile 2025, più di 6,9 milioni di ucraini rimangono sfollati a causa dell’aggressione russa contro l’Ucraina. Ciò significa che una famiglia ucraina su otto è stata costretta a lasciare la propria terra natale in cerca di sicurezza. La maggior parte di loro – 6,3 milioni – ha trovato rifugio nei Paesi europei. E’ quanto emerge da un Rapporto sulla situazione delle famiglie in guerra in Ucraina che è stato presentato al Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina – in corso in questi giorni a Roma -, da Yuriy Pidlisnyi, vicepresidente della Commissione patriarcale per gli affari familiari e dei laici dell’Ugcc. Dal rapporto, emerge che il 90% dei rifugiati ucraini sono donne e bambini. Gli uomini rimangono per difendere la patria o non possono andarsene a causa delle restrizioni alla mobilitazione. Le comunità ucraine più grandi che si sono formate fuori dell’Ucraina a seguito dell’aggressione russa su vasta scala, si trovano in Germania (1,18 milioni), Polonia (995 mila), Repubblica Ceca (398 mila), Gran Bretagna (più di 200 mila) e Stati Uniti (170 mila). Il tema principale scelto quest’anno per il Sinodo dei vescovi greco-cattolici ucraini è la pastorale della famiglia in condizioni di guerra. Particolarmente dolorosa è la questione delle intenzioni dei rifugiati di tornare. Se all’inizio della guerra due terzi dei rifugiati ucraini speravano di tornare a casa in fretta, oggi la situazione è cambiata: un quarto dei rifugiati ucraini sta valutando la possibilità di stabilirsi definitivamente all’estero e solo il 12% è già tornato. A preoccupare l’episcopato ucraino è anche la crisi demografica con cui l’Ucraina sta facendo i conti. “Secondo i dati della prima metà del 2024 – ha sottolineato il vescovo Arkadij Trokhanovskij – ci sono stati 286 decessi ogni 100 nascite, mentre nel 2023 ci sono stati 265 decessi ogni 100 nascite in Ucraina. L’Ucraina sta entrando in una fase critica di declino demografico e risolvere questo problema dovrebbe diventare una priorità nazionale”.

Emerge chiaro che la Chiesa in Ucraina ha scelto di rimanere a fianco della famiglia “ferita” e sta mettendo in atto varie iniziative per sostenerla. Il rettore del Seminario teologico di Leopoli p. Ihor Boyko che al Sinodo ha presentato una relazione su come “Accompagnare le famiglie in lutto”, ha detto: “I gruppi di mutuo soccorso sono un luogo in cui le famiglie ferite dal dolore della perdita possono sfogare le loro anime, piangere. Sono luoghi dove è possibile incontrare persone vicine che capiscono e accolgono perché tutti hanno vissuto la stessa esperienza di dolore e perdita. E’ un’università del dolore, da cui si può imparare molto. Questa non è solo una ‘miniera’ per le ferite, ma è anche un luogo in cui stare per generare speranza”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi