“Non sempre le amministrazioni comunali apprezzano e sostengono il servizio che la Chiesa offre, soprattutto in queste settimane d’estate, basti pensare agli oratori feriali che sono uno spettacolo clamoroso con migliaia di ragazzi e ragazze, anche di diverse religioni, che partecipano”. A dirlo con i cronisti, a margine della presentazione in curia del Bilancio di missione dell’arcidiocesi di Milano, è stato l’arcivescovo Mario Delpini. Che, riflettendo sull’impegno capillare e fondamentale per il territorio messo in campo dalla Chiesa ambrosiana – come testimonia il Bilancio – e, talvolta, non pienamente riconosciuto, ha aggiunto: “L’oratorio è un servizio alle famiglie che a volte viene un po’ troppo dato per scontato, ed è quasi costretto di cercare di auto-sussistere. Ci sono alcuni Comuni che contribuiscono in modo consistente o in modo simbolico, mettendo a disposizione la mensa o i trasporti, finanziando educatori professionali. Ci sono varie forme, molto diverse da Comune a Comune. Regione Lombardia ha una sua generosità, destinando dei fondi, ma forse si devono anche un poco specificare le finalità”, ha concluso Delpini. “Noi abbiamo dei progetti precisi e avremmo bisogno di una lettura più critica e concreta di quello che si può fare con le risorse che vengono date con generosità”.
Sul senso complessivo del Bilancio di missione si è soffermato, durante la presentazione, mons. Bruno Marinoni, vicario episcopale per gli affari economici della diocesi. “Con questa terza edizione, il Bilancio assume la sua struttura definitiva, con uno sguardo di analisi che parte dalla curia e dagli enti centrali, si è allargato alle parrocchie e poi, di anno in anno, approfondisce un aspetto della missione della nostra Chiesa. Quest’anno le oltre 200 scuole d’infanzia parrocchiali. Devo ringraziare in particolare le parrocchie, che mettendo a disposizione il loro rendiconto, dicono che c’è una compartecipazione e una comunione di intenti. Un grazie va anche alle società di servizi che, attraverso il loro lavoro, sgravano di alcune incombenze di tipo amministrativo le parrocchie stesse, che così sono più libere di fare il loro servizio più importante, che è quello di annunciare il Vangelo”.