Riconoscimenti: Vibo Valentia, a mons. Nostro il Premio “Gaetano Filangieri”

(Foto don Alfonso D'Alessio)

È stato conferito a mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, l’8ª edizione del Premio “Gaetano Filangieri”, un riconoscimento che premia chi, con l’esempio di vita, riesce ad incidere nella formazione delle giovani generazioni e che punta ogni anno a indicare modelli di riferimento concretamente credibili.
“I ragazzi ci osservano e giustamente pretendono da noi adulti di essere un modello di comportamento – ha dichiarato il vescovo Nostro – ma, soprattutto, desiderano essere ascoltati”.
Ed è proprio il tema dell’ascolto che quest’anno ha permeato l’intera offerta formativa della storica Istituzione scolastica vibonese, ben illustrata anche con alcune domande poste alle autorità civili e militari presenti, da una delegazione di studenti.
Ideato dal rettore del Convitto nazionale di Stato “Gaetano Filangieri”, Alberto Capria, in partenariato con il Coordinamento regionale delle Consulte studentesche guidato da Franca Falduto, il Premio Filangieri si fonda sulla convinzione che indicare “adulti di riferimento”– esempi guida e stimolo per le nuove generazioni – sia una chiave didattica fondamentale.
“I nostri allievi, prima di conoscenze, hanno bisogno di esempi – ha sottolineato il rettore Capria – e mossi da questa convinzione ogni anno individuiamo Personalità che si sono distinte nel campo sociale e professionale, capaci di lasciare un segno autentico. Il vescovo Attilio Nostro, sin dal suo arrivo, ha dimostrato una vicinanza sincera al mondo giovanile e scolastico realizzando progetti importanti e partecipando attivamente a tutte le iniziative: inequivocabilmente il suo è un esempio da seguire”».
La consegna della scultura, realizzata dall’artista Antonio La Gamba su foglia d’argento e cristallo, è stata preceduta dalla lettura delle motivazioni redatte dal Comitato tecnico scientifico da cui emergono requisiti unanimamente riconosciuti al vescovo Nostro: “Il suo impegno costante nei confronti dei più deboli, il suo grido instancabile a difesa di questa martoriata terra storicamente ma non ineluttabilmente erosa da attività criminali; la profonda umanità che contraddistingue il suo operato ed, in particolare, la costante vicinanza al mondo della scuola e, soprattutto, dei giovani. L’auspicio è, quindi, che si segua il percorso tracciato dal vescovo Attilio Nostro coerente con gli insegnamenti di Papa Francesco che ripeteva spesso: ‘I giovani non sono il futuro, ma il presente della Chiesa. Dobbiamo camminare con loro, non avanti o indietro’”.

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