“Le ultime ore di conflitto tra Israele e Iran non fanno mai sperare, occorre trovare una soluzione per una de-escalation nell’intera regione perché sono in gioco vite umane. La dichiarazione del G7, se da un lato fa ben sperare per l’impegno dei leader mondiali nel trovare un dialogo e una soluzione alla pace, dall’altro preoccupa la sola difesa di Israele”. Così in una nota scrivono i vertiti dell’Associazione Don Bosco 2000 che promuove la cooperazione e lo sviluppo locale e internazionale attraverso attività sociali, solidali, educative e professionali.
“Come Associazione – si legge in una dichiarazione diffusa oggi – riteniamo che bisogna trovare un dialogo, perché in Iran vivono milioni di persone che sicuramente non vogliono il regime, ma che nemmeno vogliono una guerra. La strategia di Israele di eliminare i paesi ostili sicuramente non è la soluzione migliore. Da anni siamo impegnati nei processi di accoglienza, integrazione, formazione e cooperazione internazionale, soprattutto in contesti di fragilità e migrazione forzata, facciamo appello, ancora una volta, perché è necessario trovare una soluzione per mettere fine ai conflitti, per mettere fine alla guerra nel Medio Oriente”.
“Questa guerra è una minaccia alla democrazia”, afferma Agostino Sella, presidente della Associazione. “Noi che lavoriamo ogni giorno con i giovani, con i migranti, con i più poveri, sappiamo bene che la pace non si costruisce con le bombe, ma con l’incontro”. “Facciamo appello alle istituzioni europee e internazionali, ai governi, alle organizzazioni della società civile, alle Chiese, ai giovani: il futuro non può essere costruito sull’odio e la vendetta, ma sulla giustizia, sulla dignità umana e sulla solidarietà”, concludono i vertici dell’Associazione.