Il Centro Europeo per i Diritti dei Rom (Ercc), con il sostegno dell’Associazione 21 luglio e del Comitato Campano con i Rom, ha presentato un reclamo collettivo al Comitato europeo per i diritti Sociali (Ecsr), chiedendo “misure urgenti” per fermare lo sgombero forzato delle famiglie rom dall’insediamento di Via Carrafiello a Giugliano in Campania, previsto per il 30 aprile 2025. La denuncia è stata formalizzata dopo la sentenza del Tribunale di Napoli, che ha stabilito un termine per l’esecuzione dello sgombero, senza offrire una soluzione abitativa alternativa per le oltre 80 famiglie coinvolte. Le condizioni di vita nel campo di Via Carrafiello sono drammatiche: le famiglie sono state costrette a vivere in un’area industriale abbandonata, circondate da rifiuti e senza servizi igienici adeguati, accesso all’acqua potabile o condizioni di sicurezza. La situazione è peggiorata negli anni, con frequenti sgomberi che hanno costretto queste famiglie a spostarsi da un insediamento all’altro. La tragica morte di una bambina rom, Michelle, avvenuta a gennaio 2024 a causa di un impianto elettrico difettoso, ha evidenziato ulteriormente la pericolosità del campo, suscitando indignazione pubblica. Il reclamo presentato chiede al Comitato di adottare misure provvisorie per proteggere le famiglie rom a rischio, tra cui: “l’immediata sospensione dello sgombero forzato, che deve essere fermato fino a quando non venga trovata una soluzione abitativa stabile, sicura e consultata con le famiglie coinvolte”; “l’offerta di sistemazioni temporanee adeguate, con accesso a servizi essenziali come acqua, elettricità e servizi igienici; “l’elaborazione di un piano abitativo a lungo termine, che garantisca alloggi non segregati e che rispetti i diritti fondamentali delle famiglie rom, assicurando pari opportunità di inclusione sociale”. Il reclamo sottolinea che il governo italiano sta “violando la Carta sociale europea, che tutela il diritto a un alloggio adeguato e la protezione dalla discriminazione”. Le organizzazioni chiedono che il Comitato imponga misure temporanee e ordini al governo italiano di “garantire una soluzione abitativa dignitosa e permanente per le famiglie rom coinvolte”.