Il card. Ernest Simoni dell’arcidiocesi di Shkodrë-Pult (Scutari – Albania), incarcerato per 25 anni nelle prigioni del regime albanese, sarà presente, sabato 15 marzo, nella basilica pontificia minore della Beata Vergine del Castello a Fiorano Modenese (Mo). Il rettore del Santuario, don Roberto Montecchi, lo ha invitato alla Festa del Ginepro, che si celebra in ricordo del secondo ‘miracolo del fuoco’ che coinvolse, nel 1670, il dipinto della Madonna, venerato in basilica. Insieme a lui è attesa l’ambasciatrice della Repubblica di Albania presso la Santa Sede, Majlinda Frangaj. Per l’occasione il cardinale terrà una testimonianza (ore 18) presso il Salone del Pellegrino, a fianco del Santuario. Alle 19 verrà celebrata la messa presieduta dal vescovo di Massa Carrara-Pontremoli, mons. Mario Vaccari. Ernest Simoni, nato nel 1928 a Troshan nell’allora regno albanese, dopo avere studiato teologia in segreto, diventa sacerdote il 7 aprile 1956. La notte di Natale del 1963 è arrestato dalle autorità comuniste con l’accusa di avere celebrato messe a suffragio di J.F. Kennedy. Torturato e condannato a morte, pena poi commutata in 25 anni di prigionia e lavori forzati, viene liberato nel 1981, ma come ‘nemico del popolo’ è costretto a lavorare nelle fogne di Scutari, fino alla caduta del regime nel 1990. Papa Francesco lo ha creato cardinale, il secondo albanese, il 19 novembre 2016, come riconoscimento per tutti i martiri e i cattolici perseguitati nella sua terra.