“Come più volte ribadito anche dal Papa Francesco viviamo in un cambiamento di epoca che ci invita ad ‘essere cristiani in un mondo che non lo è più’. È in questo mondo che attendiamo il Signore e in questo mondo che dobbiamo ‘fare nascere’ Gesù nei cuori degli uomini apparentemente così lontani o peggio indifferenti alle cose di Dio. Certamente questo comporta non solo un rinnovato spirito missionario, ma impegnarsi in conversione personale, comunitaria e delle strutture, con creatività sapiente e fedele al Vangelo, andando oltre il ‘si è sempre fatto così’. Ciascuno è chiamato con il suo carisma (e a tutti è dato un dono per il bene comune, cfr. 1 Cor12) a partecipare a questa conversione ‘missionaria e sinodale della nostra Chiesa’”. Lo ha scritto il vescovo di Massa Carrara-Pontremoli, mons. Mario Vaccari, all’inizio della lettera pastorale nel Tempo di Avvento “I cantieri delle unità pastorali: un cammino sinodale per riscoprire la missione”.
Un testo che – spiega il presule – “fornisce preziose indicazioni concrete sul dove, come e con chi. La proposta può essere ricapitolata nella partecipazione ai percorsi dei ‘cantieri delle unità pastorali’ che sono iniziati (ed altri partiranno) nei vari vicariati coinvolgendo non solo i presbiteri e i diaconi ma progressivamente tutto il popolo di Dio di quel territorio”. Tre gli obiettivi: rinnovare la pastorale in chiave missionaria; promuovere il dialogo e l’integrazione tra comunità cristiane; formare discepoli missionari capaci di testimoniare la speranza cristiana.
“Per il nuovo ruolo che presbiteri, diaconi e laici dovranno avere in questi cantieri aperti – prosegue il vescovo – è richiesto un supplemento di formazione che fa parte anch’essa delle conversioni richieste e per questo le singole unità parrocchiali (attraverso la catechesi per gli adulti), la Scuola diocesana di Formazione teologica e pastorale e i Gruppi di ascolto della Parola dovranno impegnarsi maggiormente per formare non solo nuovi lettori, accoliti ma fedeli laici che siano veri e propri discepoli missionari”. “Certamente – precisa mons. Vaccari – anche ai presbiteri e diaconi è richiesta una formazione adeguata ai nuovi stili che le unità pastorali richiedono”.
Il documento, che evidenzia la necessità di un approccio sinodale per riscoprire il senso della missione di tutti i battezzati, abbandonando nostalgie del passato e assumendo uno stile di prossimità e apertura, si conclude con una osservazione: “Per essere profeti, oltre a sentire ‘il profumo’ della vicinanza di Dio e della sua Parola che spesso richiama ad una responsabilità, occorre saper rendere ragione e quindi condividere in modo non ideologico le speranze e le attese dell’umanità. Per questo occorre anche darsi il tempo di fermarsi e formarsi nell’ascolto della Parola, nella meditazione, nella contemplazione e nella preghiera ma anche nello studio della complessità della cultura del nostro tempo e nella conoscenza e nello studio della nostra Tradizione più autentica”.