Tempo del Creato: mons. Nostro (Mileto), “aprire la mente e il cuore di fronte alle bellezze della natura”

“Aprire la mente e il cuore di fronte alle bellezze della natura e iniziare ad agire senza perdere ulteriormente tempo. Nella nostra realtà locale abbiamo iniziato a fare qualcosa per la cura del creato e dell’ambiente, ma tanto di più può e deve essere fatto, in modo tale che i percorsi virtuosi di cui si è fatta menzione si replichino e diventino casa nostra”. Lo ha detto mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, durante la celebrazione nel Tempo del Creato, svoltasi nel Santuario della Madonna del Carmine a Monteporo su iniziativa dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, guidati rispettivamente da don Francesco Sicari e don Pietro Carnovale. Tra i partecipanti gli studenti della scuola secondaria di primo grado di Jonadi accompagnati dalla prof.ssa Mariarosaria Bertuccio, gli aderenti al movimento dei Focolari, il coro parrocchiale della Cattedrale di Mileto, i rappresentanti di Legambiente e numerosi altri fedeli. L’evento è stato introdotto dalla preghiera ecumenica guidata da don Sicari seguita da un momento moderato da don Pietro Carnovale in cui sono state raccontate le testimonianze dei “semi di speranza” presenti nel territorio. Il protopresbitero Vincenzo Lorizio, della parrocchia ortodossa di Vibo Valentia ha sottolineato che “la creazione è la nostra casa e noi siamo stati creati in armonia con essa, come ogni essere vivente oggetto del pensiero divino”. La professoressa Irene Sgrò, insegnante di Chimica e Biotecnologie nell’istituto tecnico industriale di Vibo e animatrice Laudato si’ nel condividere la sua esperienza sia in campo professionale che in quello personale e familiare, ha testimoniato come si possa fattivamente essere “un seme di speranza nel nostro territorio”. Tanti i progetti realizzati: dal riciclo dei materiali di scarto per costruire l’insegna della scuola al compostaggio domestico coi rifiuti organici insieme ai detenuti. Dalle tante azioni ecologiche per dare pulizia e decoro alla scuola alla preparazione della soluzione igienizzante durante il periodo del covid. Dal percorso di monitoraggio civico “a scuola di Opencoesione” all’irrigazione del terreno dell’azienda agraria annessa alla scuola e a tante altre iniziative con l’Associazione “insieme per il bene comune”, sottolinea una nota spiegando che  Irene Sgrò ha raccontato ogni cosa con la passione di chi, ispirandosi ai principi del Movimento dei focolari, sa “quanto sia importante vivere quotidianamente l’aspetto del ‘Verde’, colore fondamentale nell’arcobaleno della vita” e “quanto sia necessario, gustare la bellezza che ci è stata donata e ringraziarne il Creatore”.  Un altro “segno di speranza” l’ha dato Franco Saragò, presidente del Circolo Legambiente Ricadi che ha riportato due importanti testimonianze. Una riguarda il ritrovamento di un nido di tartarughe carretta caretta nella spiaggia del Tono a Ricadi e l’impegno dei tanti volontari per la salvaguardia della fiumara Ruffa, un corso d’acqua che scorre nella valle Ruffa tra Drapia, Spilinga e Ricadi, importante per la sua eccezionale biodiversità e la presenza di specie protette come la felce reale (Woodwardia radicans). Presto nascerà anche un museo dedicato alla fiumara Ruffa, alla Woodwardia radicans e alle tartarughe marine. Mons. Nostro si è augurato che” davvero il Signore ci consenta di vivere altre occasioni bellissime come quella appena vissuta perché – ha ribadito – abbiamo bisogno davvero di formarci affinché questa esperienza non sia semplicemente un bell’episodio, ma che diventi una cura costante che noi dobbiamo avere, da nutrire e alimentare nei confronti del nostro territorio e rispetto a questa realtà bella che è la terra di Calabria”.

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