“Solo tornando ad abbracciare i poveri, solo chinandoci sulle ferite dei fratelli più fragili, potremo davvero celebrare questo Giubileo”. Padre Francesco Gonella, consigliere spirituale della Federazione nazionale italiana Società di San Vincenzo De Paoli, intervenendo dal sagrato della basilica di San Pietro durante il Pellegrinaggio giubilare, ha fatto un forte richiamo all’attenzione verso gli ultimi da sempre al centro del carisma dell’Associazione. Dal 19 al 21 settembre oltre 500 soci e volontari provenienti da tutta Italia si sono radunati a Roma. Una tre giorni intensa, di preghiera, ascolto e fraternità, che ha fatto riscoprire a ciascuno il cuore della missione vincenziana: servire i poveri come volto vivo del Vangelo.
Il cammino, ricorda una nota diffusa oggi, è iniziato venerdì 19 settembre con la visita alle Catacombe di Domitilla. In seguito i pellegrini si sono recati alla basilica di Santa Maria Maggiore, dove hanno vissuto il rito dell’attraversamento della Porta Santa e pregato davanti alla tomba di Papa Francesco.
La seconda giornata, sabato 20 settembre, si è aperta in Piazza San Pietro, nel giorno dedicato al Giubileo degli operatori di giustizia, il cui culmine è stato l’udienza con Leone XIV.
Nel pomeriggio, presso il Circolo Sottufficiali della Marina militare di Roma, i partecipanti hanno vissuto un incontro formativo e comunitario. “La speranza è il cuore della nostra missione”, ha ricordato la Presidente nazionale Paola Da Ros, sottolineando l’importanza della visita a domicilio, gesto distintivo dell’azione vincenziana.
Nel corso del convegno formativo, Salvatore Farì, direttore dell’Ufficio Comunicazione della Congregazione della Missione, ha guidato i partecipanti in un ampio percorso di riflessione attorno al tema della speranza che ha preso avvio dal pensiero del beato Federico Ozanam, “icona di un cristianesimo giovane”.
Durante la giornata sono stati ricordati i tanti progetti che la Società di San Vincenzo De Paoli porta avanti, come il Premio Carlo Castelli, concorso letterario dedicato ai detenuti, uno “strumento di reinserimento e seme di speranza grazie al finanziamento di progetti di reinserimento per tanti altri ristretti”, ha dichiarato Antonella Caldart, responsabile del Settore Carcere e Devianza; il sostegno a distanza di oltre 2.000 bambini in 30 Paesi, “che possono studiare e sognare un futuro diverso”, ha affermato Giancarlo Salamone, responsabile del Settore Solidarietà e Gemellaggi nel mondo. In Italia 12.000 soci e volontari ogni anno accompagnano oltre 100.000 persone, offrendo ascolto, sostegno e progetti concreti.
Le giornate romane hanno messo in luce i due pilastri richiamati dal presidente internazionale Juan Manuel Buergo Gómez presente alla tre giorni: formazione spirituale e formazione professionale, strumenti indispensabili per servire con competenza e trasparenza. “Questo Giubileo ci invita a rinnovare il nostro impegno spirituale e organizzativo, con umiltà e audacia, al servizio dei più bisognosi” – ha dichiarato Buergo Gómez – ricordando con Ozanam che ‘la carità è trattare i bisognosi come pari, per trasformare tutta la società’”.
Domenica 21 settembre, il pellegrinaggio si è concluso con il passaggio della Porta Santa in San Pietro, la messa e l’Angelus, durante il quale Papa Leone XIV ha rivolto un saluto speciale alla Società di San Vincenzo De Paoli.
Al termine della giornata, un gruppo di vincenziani hanno raccolto i pasti avanzati del pranzo e li hanno donati ai senzatetto della Stazione Termini.