Azione contro la fame comunica “con profonda tristezza” la notizia della tragica uccisione del collega Mustafa Walid Mohammed Al Ejla nella Striscia di Gaza. Mustafa, 29 anni, sposato, lavorava in un magazzino di Azione contro la fame a Gaza City, ora inaccessibile a causa degli ordini di evacuazione. La sua morte, avvenuta durante un attacco aereo israeliano, rappresenta la terza perdita subita dai team di Azione contro la fame a Gaza dal mese di giugno. L’attuale assalto e l’operazione di terra a Gaza continuano a mietere vittime tra i civili, colpendo anche i membri dei team di Azione Contro la Fame e i loro cari, che hanno vissuto con una dedizione e una dignità straordinarie.
“Mustafa era un esempio di etica, un amico e un esempio per tutti noi”, ricorda un suo collega. “La perdita del nostro amato Mustafa riflette le condizioni drammatiche a Gaza City – , spiega Natalia Anguera, Responsabile delle Operazioni in Medio Oriente di Azione contro la Fame . I nostri team vivono costantemente nel lutto, ma devono affrontare scelte impossibili: fuggire verso il sud, sovraffollato e privo di risorse essenziali, oppure rischiare la vita a nord, sotto l’offensiva. Oltre la metà dei nostri colleghi ha dovuto sfollare, affrontando un viaggio di 15 ore verso sud. Allo stesso modo, le famiglie di metà dei neonati e bambini piccoli malnutriti che assistiamo sono state costrette a spostarsi la scorsa settimana. Con due ulteriori magazzini resi inaccessibili dai precedenti ordini di evacuazione, rischiamo di perdere progressivamente l’accesso a aree strategiche, infrastrutture umanitarie e forniture essenziali”. Oggi circa l’86% della Striscia di Gaza è sottoposta a ordini di evacuazione o si trova in aree militarizzate, impedendo l’accesso umanitario e bloccando agricoltori e tecnici impegnati nella manutenzione di infrastrutture idriche e sanitarie. Dall’ottobre 2023, oltre 65.000 persone sono state uccise, tra cui 20.000 bambini e almeno 540 operatori umanitari, rendendo Gaza il luogo più letale al mondo per chi porta aiuto. Azione contro la fame rinnova il suo appello urgente “alla protezione della popolazione civile e degli operatori umanitari e ribadisce la necessità di un cessate il fuoco immediato e permanente”.