Sarà l’Aula Magna della Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” (via Vittorio Emanuele 463, Palermo) ad accogliere, dal 30 settembre al 2 ottobre, l’Incontro internazionale promosso da Caritas Internationalis e dedicato ai grandi temi della mobilità umana e della tratta di persone. Tre giornate di confronto e approfondimento, che riuniranno rappresentanti di Caritas nazionali e diocesane, organismi della Chiesa, società civile, reti di advocacy e associazioni di migranti e rifugiati provenienti da diversi Paesi del mondo.
L’appuntamento si propone quattro obiettivi principali: analizzare le tendenze e le sfide emergenti nella tratta di esseri umani; elaborare strategie di prevenzione e contrasto al traffico di migranti; rafforzare l’advocacy congiunta per un cambiamento delle politiche migratorie; promuovere cooperazioni più solide per l’identificazione precoce e la protezione dei sopravvissuti. Il programma si aprirà martedì 30 settembre con le parole di benvenuto dei responsabili di Caritas Palermo, Caritas Internationalis e Caritas Italiana. Seguirà la “Biblioteca umana”, con testimonianze dirette di migranti, rifugiati e vittime di tratta, e una visita guidata ai luoghi simbolo delle culture che hanno segnato la storia di Palermo. Mercoledì 1° ottobre sarà invece dedicato al dibattito sui grandi scenari geopolitici e alle sfide poste dalle politiche migratorie: dagli Stati Uniti all’Europa, passando per l’America Latina e i Caraibi. Ampio spazio sarà riservato al bilancio sui Protocolli di Palermo a 25 anni dalla firma e alle esperienze di cooperazione internazionale nel contrasto alla tratta. La giornata si concluderà con una cena culturale offerta da Caritas Palermo. Giovedì 2 ottobre l’attenzione sarà rivolta allo sfruttamento lavorativo e sessuale: dalla condizione dei migranti nei Paesi del Sud-Est asiatico e del Medio Oriente, fino alle esperienze di accoglienza e tutela sviluppate in Sicilia, come il progetto “Presidio” della Caritas di Ragusa o la campagna “Siciliasfruttazero”. Non mancheranno i racconti delle associazioni di migranti impegnate in prima linea, come le “Donne di Benin City”. I lavori si chiuderanno con la preghiera interreligiosa al Foro Italico, in memoria del naufragio di Lampedusa.