“Non ci siamo inventati nulla: i principi cattolici per l’impegno ecumenico su cui si fonda la proposta di oggi sono radicati nel magistero della Chiesa”. Lo ha affermato mons. Donald Bolen, arcivescovo di Regina, presentando la Strategia ecumenica nazionale della Conferenza episcopale canadese (Cccb), in occasione dell’Assemblea plenaria di ottobre. “Il nostro compito – ha spiegato – è tradurre l’insegnamento universale della Chiesa, dal Concilio Vaticano II a san Giovanni Paolo II, nel contesto concreto del Canada”. La strategia nasce da un audit dei dialoghi ecumenici e interreligiosi promosso dalla Cccb. Due le priorità evidenziate: formazione ecumenica e strutturazione dei dialoghi. “Ogni cattolico è chiamato a partecipare in qualche modo al dialogo ecumenico”, ha sottolineato mons. Bolen, annunciando la creazione di un gruppo di lavoro per produrre materiali formativi per laici, presbiteri e vescovi. Obiettivo: sostenere la presenza di referenti ecumenici in ogni diocesi, anche le più piccole. Per quanto riguarda i dialoghi, “si tratterà di discernere la forma più adatta: relazioni bilaterali, contatti annuali o l’adesione al Consiglio canadese delle Chiese”. L’intervento ha inoltre ripercorso le iniziative realizzate nel contesto dell’Anno giubilare della speranza, ispirate alla bolla di Papa Francesco Spes non confundit: webinar, sussidi, pellegrinaggi e ritiri nei santuari del Paese.