Leone XIV: “sono stato scelto senza alcun merito, vengo come un fratello che vuole farsi servo”

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“Ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te”. È iniziata con una citazione di sant’Agostino l’omelia della messa di inizio pontificato di Leone XIV, che nel giorno dell’avvio ufficiale del suo ministero ha salutato i fedeli “con il cuore colmo di gratitudine”. “In questi ultimi giorni, abbiamo vissuto un tempo particolarmente intenso”, ha detto il Pontefice, ricordando gli eventi recenti: “La morte di Papa Francesco ha riempito di tristezza il nostro cuore e, in quelle ore difficili, ci siamo sentiti come quelle folle di cui il Vangelo dice che erano come pecore senza pastore. Proprio nel giorno di Pasqua, però, abbiamo ricevuto la sua ultima benedizione e, nella luce della Risurrezione, abbiamo affrontato questo momento nella certezza che il Signore non abbandona mai il suo popolo, lo raduna quando è disperso e lo custodisce come un pastore il suo gregge”. Riferendosi al Conclave, Leone XIV ha spiegato: “Arrivando da storie e strade diverse, abbiamo posto nelle mani di Dio il desiderio di eleggere il nuovo successore di Pietro, il Vescovo di Roma, un pastore capace di custodire il ricco patrimonio della fede cristiana e, al contempo, di gettare lo sguardo lontano, per andare incontro alle domande, alle inquietudini e alle sfide di oggi. Accompagnati dalla vostra preghiera, abbiamo avvertito l’opera dello Spirito Santo, che ha saputo accordare i diversi strumenti musicali, facendo vibrare le corde del nostro cuore in un’unica melodia”. “Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia”, ha concluso Leone XIV, presentandosi come il 267° successore di Pietro.

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