Usa: vescovi, “se una parte soffre, tutte le parti soffrono” di fronte alle deportazioni

“Se una parte soffre, tutte le parti soffrono”. È il richiamo lanciato dai vescovi degli Stati Uniti nella lettera introduttiva al rapporto “One part of the body”, pubblicato con la collaborazione della National Association of Evangelicals, World Relief e il Center for the Study of Global Christianity. “L’Apostolo Paolo descrive la Chiesa di Gesù Cristo come ‘un corpo’ che ‘non è formato da una sola parte ma da molte’ (1 Cor 12,13-14)”, ricordano i vescovi. Il documento avverte che “quando un membro soffre, ogni membro soffre con lui; quando un membro è onorato, ogni membro gioisce con lui” (1 Cor 12,26). “Proprio come la mano non può operare normalmente se il piede è in dolore debilitante, la Chiesa è chiamata a soffrire insieme a chi soffre”, si legge nel testo. I vescovi invitano i cristiani a “riconoscere e rispondere alle conseguenze umane degli sforzi di deportazione senza mitigazione” e a promuovere “un approccio compassionevole alla politica migratoria che protegga la dignità data da Dio a ogni persona e la sacralità della famiglia”. Il rapporto sollecita a non considerare la questione migratoria solo come una materia politica, ma come “una ferita al corpo stesso della Chiesa” che chiama tutti a una risposta di giustizia e solidarietà.

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