Lunedì 7 aprile l’Università Campus Biomedico (via Regdo Scodro 42), di Roma ricorda Raffaello Cortesini, pioniere dei trapianti in Italia, ad un anno dalla morte in occasione dell’uscita del suo libro testimonianza “L’avventura dei primi trapianti in Italia. Il coraggio di cambiare tutto” (Edizioni Ares, 2025)
All’evento (dalle ore 10:30) interverranno Vincenzo Denaro, direttore scientifico Fondazione Policlinico Universitario Campus Biomedico, primario emerito Ortopedia e traumatologia; Paola Binetti, già professore di Storia della medicina e parlamentare; Massimo Carlini, presidente Società italiana di chirurgia; Eugenio Gaudio, presidente Fondazione Roma Sapienza; Giuseppe Feltrin, direttore generale Centro nazionale trapianti; Beatrice Lorenzin, già ministro della Salute, parlamentare; Luigi Altomare, già segretario generale Università Campus Biomedico; Nicole Suciu Foca, professor emeritus of pathology and cell biology, Columbia University, New York.
“Io mi adopererò sempre, fin quando mi sarà concesso di vivere, a favore di una medicina che ridà la vita a chi la sta perdendo”, scrive Cortesini nel suo libro. Raffaello Cortesini (Milano 1931 – New York 2024) ha eseguito nel 1966, insieme a Paride Stefanini, il primo trapianto di rene in Italia e il secondo xenotrapianto al mondo, impiantando un rene di scimpanzé. È stato il primo a eseguire in Italia il trapianto di rene da donatore vivente (1967), il trapianto simultaneo di rene e pancreas (1981), il trapianto di fegato (1982) e il trapianto multiorgano comprendente fegato, pancreas e intestino (1989). Nel 2000 si è trasferito alla Columbia University di New York come professore di Patologia clinica e trapianti per continuare i suoi studi assieme alla moglie, Nicole Suciu-Foca, direttore del Department of Pathology della stessa Università con l’obiettivo di sviluppare terapie immunologiche per favorire la tolleranza al trapianto.