Myanmar: ucciso barbaramente don Martin, sacerdote cattolico 44enne dell’arcidiocesi di Mandalay

Ritrovato ieri in una parrocchia nel villaggio di Kan Gyi Taw, nel territorio del distretto di Shwe Bo, parte della regione di Sagaing, in Myanmar, il corpo senza vita di don Donald Martin, mutilato e sfigurato con colpi di arma da taglio. Come riportato dall’agenzia Fides, a fare la scoperta ieri mattina alle 6 alcuni parrocchiani di Nostra Signora di Lourdes, chiesa dove era parroco il 44enne sacerdote dell’arcidiocesi di Mandalay, primo prete cattolico birmano ucciso nel conflitto civile che insanguina il Paese. Secondo le prime testimonianze, l’uomo è stato aggredito con violenza e accanimento con numerosi colpi di arma da taglio, in un modo cruento che farebbe ipotizzare un’aggressione mirata per motivi che saranno materia di investigazione per individuare gli assassini che, in un contesto di violenza generalizzata caratterizzato da scontri tra i miliziani delle forze di opposizione e l’esercito birmano, appare davvero molto difficile. La notizia ha creato shock e profonda tristezza nella comunità locale. I fedeli si sono attivati per cercare di capire le cause dell’omicidio e l’identità dei killer. La zona di Sagaing, nel nord del Myanmar, è una di quelle dove sono quotidiani i combattimenti e gli scontri tra le Forze di difesa popolare e l’esercito birmano.
P. Donald Martin, 44 anni, era stato ordinato prete nel 2018. Nel tempo di guerra civile svolgeva con zelo, con fede e obbedienza il suo compito di pastore di anime, amministrando i sacramenti nella parrocchia e cercando di essere vicino alla comunità sofferente. Inoltre, come tanti altri sacerdoti, si dedicava all’assistenza umanitaria agli sfollati sparsi nel territorio portando loro consolazione spirituale e aiuti materiali.

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