Si è svolta ieri a Roma nella basilica di San Clemente la celebrazione della solennità dei santi Cirillo e Metodio, apostoli degli slavi e copatroni d’Europa, organizzata quest’anno dal Pontificio Collegio sloveno a Roma e dall’Ambasciata della Repubblica di Slovenia presso la Santa Sede, con l’animazione dell’ottetto In Spiritu di Vojnik, diretto da Anže Gračner. “Sono stati loro, con la loro instancabile e impavida opera missionaria, ad annunciare il Vangelo ai popoli slavi. I santi Cirillo e Metodio sono esempi di ciò che oggi chiamiamo ‘inculturazione’. Ogni nazione deve trasmettere il messaggio rivelato nella propria cultura ed esprimere la verità salvifica nella propria lingua”. Queste le parole di mons. Andrej Saje, presidente della Conferenza episcopale slovena, durante la messa concelebrata da oltre 80 tra prelati e sacerdoti, alla quale hanno partecipato gli studenti ed i rappresentanti dei collegi slavi di Roma, gli ambasciatori ed i rappresentanti della vita civile, oltre che connazionali sloveni che lavorano in Italia ed il rettore del Pontificio Collegio sloveno, Franc Maršič, che ha dato il benvenuto agli ospiti. Durante l’omelia mons. Saje ha sottolineato l’importanza della traduzione accurata e rispettosa dei libri liturgici, fondamentale per la conservazione del ricco patrimonio spirituale cristiano, ed il lavoro svolto dai santi Cirillo e Metodio definiti “un modello per l’Europa di oggi su come costruire ponti tra Oriente e Occidente e rafforzare i legami tra le tradizioni cristiane occidentali e orientali che confluiscono entrambe in un’unica grande tradizione della Chiesa universale”.

(Foto Conferenza Episcopale Slovena)