“In questi giorni abbiamo visto che l’entusiasmo e la passione che con grande sorpresa ha fatto nascere questa rete sono intatti, se possibile si sono moltiplicati. Ritrovarci così in tanti, in una sala piena, ci ha confermato che ne vale la pena, per cui la rete andrà avanti”. Lo ha affermato Francesco Russo, vicepresidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia e tra gli animatori della Rete di Trieste, chiudendo in tarda mattinata al convention che si è tenuta nel fine settimana al Th Hotel Carpegna di Roma.
Riferendosi al metodo di lavoro che ha caratterizzato fin da subito questa esperienza, Russo ha evidenziato che quello “sinodale è l’unico che possiamo portare avanti, quello più fruttuoso”. Dai 23 gruppi di confronto svoltisi ieri sera sono emerse cinque priorità che “costituiranno la base di lavoro per i prossimi mesi”. “In cima – ha spiegato – ci sono ‘Giovani e community, dalla solitudini alla condivisione’, poi ‘Welfare inclusivo’, ‘Cittadinanza attiva e patti di collaborazione’, ‘Lotta allo spopolamento dei piccoli centri’ e ‘La formazione dei cittadini alla partecipazione alla coprogettazione dei servizi sanitari territoriali’”. A partire dai prossimi giorni “ci sarà un gruppo di lavoro che proverà a stendere una ‘piattaforma’ che diventi la nostra prima carta d’identità e che ci permetta, dopo Pasqua, in 100 città capoluogo di convocare una conferenza stampa di presentazione” in occasione della quale “chiedere la sottoscrizione agli amministratori locali”. “Ci aspetta una grande mobilitazione, battiamo ogni Comune del nostro Paese”, l’esortazione di Russo ai 400 in sala. Una proposta lanciata da Russo riguarda l’“organizzazione da darci, che sia snella e innovativa”. Vogliamo “presentarci con un volto nuovo ai cittadini”, per cui ognuno “non deve cercare visibilità personale”. “Per rimanere fedeli allo spirito di fraternità e servizio”, ha aggiunto, e nella certezza di essere “una comunità di persone che si stimano e hanno fiducia l’una dell’altra”, “in via provvisoria – ha annunciato – la composizione del coordinamento avverrà con un sorteggio tra chi deciderà di dare disponibilità, garantendo equilibrio tra uomini e donne, la presenza di giovani e la rappresentanza dei diversi territori”. “La rete – ha sottolineato – crescerà se sapremo moltiplicare il coinvolgimento di figure diverse”, in un’epoca nella quale “la politica è incapace di valorizzazione le persone di qualità”; serviranno “facilitatori di processi, persone che fanno da ponte”. “Se coltiveremo la fraternità e l’amicizia politica di cui abbiamo bisogno e che è contagiosa, la rete sarà il posto giusto per tutti noi”.