“Solo nel 2025 il valore degli aiuti da parte della Chiesa polacca a quella Ucraina ha superato i 300 mila euro”, ha comunicato don Leszek Kryze, direttore del Gruppo di sostegno alle Chiese dell’est dell’episcopato polacco presentando la prossima Domenica di preghiera e di aiuto ai cristiani in Bielorussia e in Ucraina ma anche in Russia, nel Caucaso e nell’Asia centrale, dove gli abitanti furono sottoposti dalle autorità sovietiche alla laicizzazione forzata e dove l’appartenenza alla Chiesa cattolica veniva duramente punita. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica i cristiani nelle lontane repubbliche dell’Asia centrale e nel Caucaso tirarono un sospiro di sollievo ma le loro Chiese, per risollevarsi e crescere, hanno tuttora bisogno di essere sostenute sia materialmente che spiritualmente. L’iniziativa, nata nel 2000, e collegata alla raccolta fondi, viene rilanciata in Polonia ogni seconda domenica dell’Avvento. Parlando della situazione in Ucraina, il superiore dei pallottini di Kiev don Waldemar Pawelec ha sottolineato che le tante iniziative di sostegno realizzate prima dell’aggressione russa, da febbraio del 2022 hanno dovuto essere radicalmente modificate, e rivolte soprattutto ai più deboli. “Le comunità parrocchiali in Ucraina sono molto piccole ma grazie al sostegno dell’episcopato polacco possono funzionare nonostante la guerra in corso e i parrocchiani, grazie agli aiuti che ricevono riescono a sopravvivere”, ha sottolineato, ricordando che lo stesso giorno che in Polonia si celebri la domenica di preghiera e di sostegno, i cattolici ucraini pregano ringraziando coloro che prestano loro aiuto. Alla presentazione della Domenica presso la Segreteria della Conferenza episcopale polacca del 3 dicembre scorso ha partecipato anche il vescovo coadiutore della dicesi di Charkiv e Zaporoze mons. Jan Sobilo che ha rilevato: “Gli aiuti della Chiesa polacca ci permettono non solo di resistere ma anche di diventare il segno di speranza per chi deve affrontare le difficoltà quotidiane e le conseguenze della storia”. Il presule ha sottolineato che “la Chiesa cattolica in Ucraina aiuta in vari modi anche coloro che non vi aderiscono, distribuendo gli aiuti tra i più bisognosi, indipendentemente dalla loro fede”. Nelle repubbliche ex sovietiche i fondi raccolti ogni anno dal Gruppo vengono destinati oltre che a finanziare i soggiorni vacanzieri dei bambini e studenti, alle case di cura, i centri per madri sole, per i senzatetto, mense ma anche, nelle regioni non minacciate dal conflitto, al rinnovamento delle chiese e cappelle, centri parrocchiali di catechesi, conventi nonché alle attività culturali ed educative. Parlando delle attività realizzate dal Gruppo nel Kazakistan e nell’Uzbekistan una delle collaboratrici volontarie la dott.ssa Maria Anufryieva, ha sottolineato l’importanza per i giovani di incontrarsi in comunità assai numerose poiché quotidianamente s’incontrano solo con poche persone alla volta. Anufryieva ha anche sottolineato il valore del lavoro delle religiose impegnate nella catechesi. “Molto spesso in quei paesi i bambini imparano a pregare non con i loro genitori bensì proprio dalle suore che grazie al sostegno del Gruppo organizzano per loro delle Vacanze con Dio”.