Dal seminario nazionale “Giovani e dipendenze” svoltosi ieri a Roma per iniziativa del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, prende il via il progetto “Laboratori territoriali partecipativi su giovani e dipendenze” presentato nel corso dell’evento da don Marco Pagniello, direttore Caritas italiana, ed Elisabetta Piccioni (Fict). L’iniziativa, promossa da Cei, Caritas italiana, Cnca (Coordinamento nazionale comunità accoglienti) e Fict (Federazione italiana comunità terapeutiche), ha l’obiettivo – spiega Piccioni al Sir – “di creare spazi di ascolto e di dialogo intergenerazionale, coinvolgendo giovani e adulti, mettendo al centro i giovani e le loro fragilità, con un approccio che coinvolga famiglie, scuole, associazioni e comunità ecclesiali”.
Saranno 15-20 laboratori territoriali, distribuiti in tutta Italia, a costituire il cuore del progetto che partirà a gennaio 2026. Ogni laboratorio sarà guidato da una “triade locale” composta da tre referenti, rispettivamente di Caritas, Cnca e Fict, con il supporto degli uffici diocesani (Caritas, pastorale giovanile e della salute) e la collaborazione di realtà come Agesci, Azione cattolica e Salesiani. Ad ogni laboratorio saranno invitati giovani/studenti, famiglie/genitori, insegnanti, educatori, operatori di associazioni, volontariato e Terzo settore, referenti della Chiesa locale.
Tre le fasi previste: “ascolto e percezione”, dedicata alla raccolta di esperienze e opinioni di giovani e adulti; “analisi e confronto”, finalizzata alla raccolta di criticità e temi chiave; “proposta e restituzione” che consisterà in un confronto in gruppi per elaborare soluzioni concrete e condivise alle criticità emerse, e idee e proposte per le politiche e i servizi. Già definito il cronoprogramma di massima. Gennaio 2026 servirà a selezionare territori e attori locali; da febbraio a maggio si svolgeranno i laboratori; a giugno inizierà la fase di stesura di un report locale e di un report nazionale di sintesi dei risultati che verranno presentati nel mese di dicembre a Roma, in un evento conclusivo promosso dalla Cei.
L’iniziativa, sintetizza Piccioni, “mira a raccogliere percezioni, proposte e dati qualitativi sulle dipendenze giovanili; a rafforzare la rete Caritas-Fict-Cnca e a consegnare alla Cei linee strategiche per future progettualità sul territorio”. Si tratta, insomma di costruire una comunità educante capace di affrontare il fenomeno delle dipendenze non solo con strumenti di prevenzione, ma anche con percorsi di fiducia e libertà.