“Roma è la città del Giubileo”, e deve “essere all’altezza dei suoi piccoli. Dei bambini, degli anziani soli e fragili, delle famiglie che fanno più fatica ad andare avanti, di uomini e donne venuti da lontano sperando in una vita dignitosa”. È l’augurio del Papa alla Capitale, formulato al termine del “Te Deum” presieduto questo pomeriggio nella basilica di San Pietro. “Il Giubileo è un grande segno di un mondo nuovo, rinnovato e riconciliato secondo il disegno di Dio”, ha ricordato Leone XIV: “E in questo disegno la Provvidenza ha riservato un posto particolare a questa città di Roma. Non per le sue glorie, non per la sua potenza, ma perché qui hanno versato il loro sangue per Cristo Pietro e Paolo e tanti altri Martiri. Per questo Roma è la città del Giubileo”. “Cosa possiamo augurare a Roma?”, si è poi chiesto il Papa: “Di essere all’altezza dei suoi piccoli. Dei bambini, degli anziani soli e fragili, delle famiglie che fanno più fatica ad andare avanti, di uomini e donne venuti da lontano sperando in una vita dignitosa”.