Fesmi: appello della stampa missionaria per la pace in Africa e nel mondo intero. No al riarmo

“Riprendendo le parole di Isaia (Is 2,4-5), Papa Leone XIV conclude il messaggio per la pace 2026, promulgato qualche giorno fa, augurandosi che quanto sogna” il profeta (“Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri…”) “possa essere il frutto del Giubileo della speranza che si chiude. Peccato che tutto in questo fine anno sembri orientarsi in direzione opposta”. Lo si legge in un editoriale della Fesmi, la Federazione della stampa missionaria. “Anche noi missionari, peraltro, ci siamo dovuti ricredere sulla speranza di assistere nel 2025, quantomeno a un processo di riduzione, se non di cessazione, dei tanti conflitti in corso in vari continenti ma soprattutto in Africa. Al di là del suo desiderio, le parole di Leone sembrano tradire una velata sensazione che segnali positivi se ne vedano ben pochi”. Leone XIV propone che alla strategia delle armi e della guerra si contrapponga “lo sviluppo di società civili consapevoli, di forme di associazionismo responsabile, di esperienze di partecipazione non violenta, di pratiche di giustizia riparativa su piccola e su larga scala”. Lui stesso, scrivono i direttori delle testate missionarie, “non perde occasione per lanciare accorati appelli alla tregua o al cessate il fuoco in merito alle tragedie dei conflitti in corso, come ha fatto ad esempio riguardo al Sudan, da oltre due anni afflitto dalla guerra civile”.
Più oltre si legge. “Lo scenario globale per l’Africa in vista del nuovo anno, insomma, non offre grandi motivi di ottimismo. Chi ha fede dice che solo un intervento di forza superiore potrà toccare il cuore di chi porta la responsabilità per l’assenza di pace in Africa e nel mondo intero. Ma anche ogni donna e uomo di buona volontà, oggi, è chiamato a fare la sua parte, ribellandosi al silenzio intorno a queste grandi tragedie”. Qui l’articolo integrale.

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