Papa in Libano: messa a Beirut, “trovare le piccole luci splendenti nel cuore della notte”

“In uno scenario di bellezza, oscurato però da povertà, sofferenze e ferite, la gratitudine cede facilmente il posto al disincanto, il canto della lode non trova spazio nella desolazione del cuore, la sorgente della speranza viene disseccata dall’incertezza e dal disorientamento”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della messa presieduta al Beirut Waterfront, in una spianata che ospita una folla sterminata di persone. “La Parola del Signore, però, ci invita a trovare le piccole luci splendenti nel cuore della notte, sia per aprirci alla gratitudine che per spronarci all’impegno comune a favore di questa terra”, l’appello di Leone XIV, partendo dalla consapevolezza che “il motivo del ringraziamento di Gesù al Padre non è per opere straordinarie, ma perché rivela la sua grandezza proprio ai piccoli e agli umili, a coloro che non attirano l’attenzione, che sembrano contare poco o niente, che non hanno voce”. Come nella prima tappa del suo viaggio, in Turchia, dove aveva elogiato la forza della piccolezza, anche in Libano il Papa ha elogiato questa caratteristica di cui ci ha parlato il profeta Isaia: “è un germoglio, un piccolo virgulto che spunta su un tronco, una piccola speranza che promette la rinascita quando tutto sembra morire. Così viene annunciato il Messia e, venendo nella piccolezza di un germoglio, può essere riconosciuto solo dai piccoli, da coloro che senza grandi pretese sanno riconoscere i dettagli nascosti, le tracce di Dio in una storia apparentemente perduta”.

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