Imprese: Inapp, “segnali di ripresa nel panorama italiano. Nel 2024 ne sono nate 152mila, il 93% usa finanziamenti propri per iniziare l’attività”

Dopo un triennio in negativo, legato soprattutto al fenomeno della pandemia, si registrano segnali di ripresa nel panorama imprenditoriale italiano. Nel 2024 sono nate 152mila nuove imprese (+5,7% rispetto al 2023), con una crescita più marcata nel Nord-Est (+9,3%), seguito dal Sud e Isole (+6,5%) e il Centro (+5,3%). È quanto emerge dallo studio “Politiche di sostegno per la creazione di nuova impresa: analisi, valutazione e proposte di policy” curato dai ricercatori dell’Inapp Alessandra Pedone e Domenico Barricelli. Lo studio, frutto di una ricerca triennale condotta nell’ambito del Progetto PTA 2023-2025, è stato presentato oggi presso l’Auditorium dell’Istituto con la partecipazione di rappresentanti del ministero del Lavoro, Invitalia, Unioncamere, Censis e Federterziario.
La ricerca evidenzia che “rimangono tuttavia sul tappetto – viene sottolineato in un comunicato – diversi ostacoli che impediscono alle nostre imprese di svilupparsi nel mercato del lavoro come l’eccessivo peso della burocrazia, l’accesso diseguale al credito, i bassi livelli di competenze imprenditoriali e digitali. Al punto che dal 2010 al 2023 la propensione imprenditoriale in Italia è passata dall’1,1% allo 0,87%, posizionando il nostro Paese al 34° posto su 46 Paesi analizzati nel 2024 (Global Entrepreneurship Monitor)”.
Nel 2024 il panorama della nuova imprenditorialità italiana si presenta articolato e in trasformazione, spiega l’Inapp: sul fronte del genere prevale la componente maschile (74,7%), con una quota femminile del 25,3%. Uno squilibrio analogo emerge sia tra i titolari under 35 (73,1% uomini) sia tra gli imprenditori immigrati (76,3% uomini). Per livello di istruzione, il 22,6% dei nuovi imprenditori possiede una laurea e il 43,1% un titolo secondario o post-secondario; il 27,9% ha conseguito solo la scuola dell’obbligo. Gli under 35 mostrano invece il profilo formativo più elevato: quasi la metà (48,3%) ha un titolo secondario/post-secondario e uno su cinque è laureato. Le difficoltà principali nella fase di avvio riguardano le procedure amministrative (50,2%) e gli adempimenti normativi (41,3%), seguite da concorrenza (24,2%) e commercializzazione (23,9%), per quanto riguarda poi la fase di avvio il 93% delle imprese dichiara di usare finanziamenti propri per iniziare l’attività.

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