“Giovani e dipendenze” è il tema del seminario di studio promosso il 3 dicembre a Roma dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei come “un momento di confronto e riflessione per leggere le dipendenze giovanili nell’attuale scenario socio-culturale, comprendere il ruolo dell’adulto nel rapporto educativo e proporre strumenti concreti per costruire alleanze intergenerazionali e percorsi di prevenzione fondati su relazioni autentiche”, si legge nella presentazione. In un tempo in cui “tutto sembra senza limiti, iperconnesso eppure disconnesso dal reale, i giovani vivono spesso una fatica esistenziale segnata da incertezze, frammentazione e mancanza di orizzonti motivanti – affermano i promotori -. In questo contesto, il rischio di sviluppare varie forme di dipendenza – da sostanze, relazioni, tecnologia o comportamenti – è sempre più concreto”.
Dopo i saluti di don Riccardo Pincerato, responsabile Pastorale giovanile Cei, è in programma un intervento del card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, sul tema “Quale è l’impegno della Chiesa?”. I lavori, moderati da Ernesto Diaco, direttore Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università, sono suddivisi in tre sessioni. Alla prima interverranno Walter Nanni, sociologo presso Caritas italiana, su “Giovani e dipendenze: uno sguardo sulla realtà”, e don Massimo Angelelli, direttore Ufficio nazionale per la pastorale della salute che parlerà de “I percorsi terapeutici nell’ambito sanitario”. Alla seconda sessione, Elena Marta, docente Università Cattolica, parlerà del contesto giovanile e culturale. Sulle “modalità di intervento” si soffermerà invece Luciano Squillaci, presidente Fict. “Provare ad abitare i vuoti” è il tema dell’intervento di Alessia Pesci (Cnca). L’ultima sessione, a cura del gruppo di lavoro, si dedicherà a “Pensare una progettualità condivisa”.