Ecumenismo: Polykarpos (ortodossi d’Italia), “la revoca degli anatemi aprì una nuova stagione”

(Foto Malavasi)

“Il 7 dicembre 1965, nella Basilica di San Pietro a Roma e simultaneamente nella cattedrale patriarcale di San Giorgio a Fanar a Costantinopoli, veniva proclamata la revoca reciproca degli anatemi del 1054”. Lo ha ricordato il metropolita Polykarpos, arcivescovo ortodosso d’Italia ed esarca dell’Europa meridionale, intervenendo oggi a Venezia per il 60° anniversario della fine delle scomuniche tra Roma e Costantinopoli. Il presule ha definito quel gesto “un modello di dialogo in un mondo ancora segnato dalle contrapposizioni della Guerra fredda”, sottolineando che contribuì “a plasmare una nuova coscienza ecumenica”. Quindi ha ripercorso il cammino verso la riconciliazione, segnato da tentativi “effimeri”, divisioni teologiche e ferite storiche, ma anche da appelli come l’Enciclica del 1920 che proponeva una “Società delle Chiese cristiane”. Polykarpos ha ricordato l’incontro del 1959, quando Giovanni XXIII assicurò che il dialogo sarebbe stato “frutto di ricerca reciproca, non di invito unilaterale”, e l’abbraccio del 1964, quando Atenagora affermò: “Sappiamo ciò che ci divide, ma sono assai più grandi e importanti le cose che ci uniscono”. Il metropolita ha spiegato che la revoca degli anatemi fu atto “di amore fraterno” e che le Chiese iniziarono a chiamarsi “Chiese sorelle”. Richiamando l’attualità dell’impegno ecumenico, ha ricordato l’incontro recente tra Papa Leone XIV e il patriarca Bartolomeo. Polykarpos ha concluso definendo il gesto del 1965 “un gesto profetico di ciò che l’umanità intera continua a cercare”.

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