Leone XIV: “il Natale rivela che la vita quotidiana può diventare il luogo dell’incontro con Lui”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Stasera ascolteremo melodie nate in contesti diversi, legate a storie, generazioni, sensibilità differenti. E tuttavia, come accade nel cielo notturno, queste luci sonore comporranno, in armonia, una costellazione comune che, come tale, non è soltanto un disegno, ma una guida. La musica nasce dalla vita quotidiana, accompagna i nostri spostamenti, i nostri ricordi e le nostre fatiche: è un diario condiviso, che custodisce i sentimenti di tutti – nostalgia, desiderio, attesa, smarrimento, rinascita – raccontando il nostro cammino con semplicità e, al tempo stesso, in modo profondo”. Lo ha sottolineato questa mattina Papa Leone XIV ricevendo in udienza nel Palazzo Apostolico promotori e artisti del Concerto di Natale in Vaticano, promosso da Missioni Don Bosco e dalla Fondazione Gravissimum Educationis, che accompagna questa iniziativa.
Il Natale, ha osservato il Santo Padre, “ci ricorda che Dio, per manifestarsi, sceglie una trama umana. Non si serve di scenografie imponenti, ma di una casa semplice; non si mostra da lontano, ma si fa vicino; non resta in un punto inaccessibile del cielo, ma ci raggiunge nel cuore stesso delle nostre piccole storie. Ci rivela, in questo modo, che la vita quotidiana – così com’è – può diventare il luogo dell’incontro con Lui”. “Il presente Concerto di Natale – ha ricordato Leone XIV – sostiene un progetto missionario salesiano nella Repubblica del Congo: la costruzione di una scuola primaria, capace di accogliere 350 bambini. Anche questo può farci riflettere, ricordandoci che la bellezza, quando è autentica, non rimane chiusa in sé stessa, ma genera scelte di responsabilità per la cura del mondo. Così la cultura diventa respiro per la dignità di tutti, specie dei più fragili”. “Perciò – ha concluso il Papa – vi invito a vivere questo momento come un pellegrinaggio interiore. In occasione del Natale, la musica sia luogo dell’anima: uno spazio in cui il cuore prende voce, avvicinandoci a Dio e rendendo la nostra umanità sempre più ispirata dal suo amore. È l’augurio che vi faccio, mentre invoco su tutti voi la benedizione del Signore”.

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