“Non è semplicemente un ambito pastorale, sono persone che prima di tutto hanno bisogno di essere riconosciute come soggetti protagonisti all’interno della Chiesa, che è e vogliono che sia la loro casa, e quindi incluse e integrate. È importante, come in una famiglia, che possano essere chiamate per nome a partire dalle loro identità e caratteristiche. Già questo è pastorale, ovvero essere riflesso della paternità di Dio, che vive la relazione con i suoi figli in prima persona, con ciascun figlio a modo suo”. Lo ha detto il sacerdote gesuita Pino Piva che ieri sera ha partecipato all’incontro “La preziosità degli affetti: una Chiesa in ascolto delle persone Lgbt”, tenutosi nel Seminario vescovile di Savona-Noli. Si tratta del secondo incontro dell’itinerario di formazione “Con i giovani: uno sguardo aperto su di sé e sul mondo”, promosso dall’ambito pastorale diocesano Formazione e Annuncio. Il gesuita bolognese si occupa dell’accompagnamento spirituale di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali e delle loro famiglie, offrendo loro percorsi di ascolto, discernimento e preghiera, e della formazione degli operatori pastorali. “Venendo a parlare qui nella diocesi di Savona-Noli mi rendo conto che è una realtà che ha già riflettuto molto su questo – ha proseguito il gesuita –. Avete fatto davvero un buon lavoro in diocesi! Il libro del vostro Sinodo ‘Prendi il largo, confidando’ introduce bene l’argomento di questa sera. L’amore non si presenta sotto sola una forma ma tante ed è importante riconoscerle, anche quelle meno tradizionali, anche quelle viste come imperfette ma che sono concrete e reali perché sono persone. La realtà è superiore all’idea”. Il prossimo appuntamento sarà il 13 febbraio con il pedagogista bergamasco Ivo Lizzola sul tema “Di generazione in generazione: incontrarsi sulla soglia”.