Dipendenze: Meloni, contrasto è “una sfida prioritaria”. In un anno “l’investimento economico è raddoppiato”

Quella contro le dipendenze è “una sfida che lo Stato italiano considera una sfida prioritaria”. “Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quasi toccando quota 165 milioni di euro, una cifra mai stata disponibile in passato. Che sono chiaramente risorse decisive per sciogliere nodi che si trascinavano da molto, molto tempo, ma che dovevano essere affrontati”. Lo ha sottolineato questa mattina il presiedete del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, intervenendo alla sessione di apertura della VII Conferenza nazionale sulle dipendenze.
“Il cambiamento d’epoca nel quale siamo immersi – ha osservato il premier – ci pone davanti sfide e problemi che in molti casi erano inimmaginabili per le generazioni che ci hanno preceduto; penso che lo possa facilmente testimoniare chi oggi ha figli piccoli o adolescenti e si relaziona di fatto con la prima generazione nata e cresciuta in un mondo completamente digitale”. “E quindi – ha proseguito – con uno scenario che per chi non è nato e cresciuto nello stesso mondo è purtroppo spesso indecifrabile, cioè da una parte offrirebbe e offre strumenti eccezionali per liberare le energie e i talenti, ma dall’altro porta con sé rischi che a volte a volte sono difficili persino da immaginare e che in ogni caso sarebbe esiziale sottovalutare”. Secondo Meloni, “è una realtà che ovviamente genera anche sofferenze profonde che si manifestano sempre di più nell’aumento delle tecno-dipendenze, nella crescita dei disturbi alimentari ed ansia, nella diffusione endemica delle sostanze tra i minori, nella moltiplicazione dei fenomeni di cyberbullismo, violenza tra pari, oltre che dentro e fuori le mura domestiche, fenomeni che il Covid con il conseguente isolamento imposto hanno acuito e che si stanno sviluppando ad una velocità esponenziale”. “Le vecchie dipendenze si sovrappongono e si intrecciano alle nuove, generando fragilità e problemi che spesso erano sconosciuti in passato”, ha rilevato il premier, sottolineando che “servono risposte concrete, coraggiose, lungimiranti. Per elaborarle c’è bisogno di umiltà. L’umiltà di ammettere che non abbiamo tutte le risposte, e l’umiltà di chiedere aiuto a chi può contribuire a dare quelle risposte perché immerso in quella realtà”. “Questa Conferenza – ha concluso Meloni – non è un semplice adempimento di legge, è qualcosa di molto di più. È l’occasione per dimostrare che la droga e le dipendenze non avranno l’ultima parola, che nessuno è solo o rimarrà solo in questa battaglia, che nessun ragazzo, nessun genitore, nessun operatore, nessun volontario sarà abbandonato a se stesso”.

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