(dall’inviato a Camaldoli) Seconda giornata del convegno “Cristianesimo coscienza dell’Europa” promosso, a Camaldoli, da Il regno, in collaborazione con Comece e Comunità di Camaldoli. Ai lavori della mattina sono presenti una sessantina di giovani liceali degli istituti della zona. Due le relazioni che aprono la giornata: Anna Foa, docente emerito di Storia moderna alla Sapienza di Roma, interviene su “Parole di guerra. Antisemitismo, Sionismo, Antisionismo, Apartheid”. A seguire Olivier Roy, docente dell’Istituto universitario europeo di Fiesole, che svolge una relazione su “Realtà e visioni dell’islam dopo la guerra in Iran”.
Il direttore de Il Regno, Gianfranco Brunelli, spiega che “la settimana di studi si propone di affrontare la crisi che le democrazie europee, la cultura e la civiltà del continente stanno attraversando, causata dall’evoluzione della situazione europea e mondiale”. Nell’introdurre i lavori Brunelli si è chiesto come “le Chiese e il cristianesimo possano contribuire a una risposta efficace che ritrovi le ragioni culturali e spirituali dell’Europa”. Secondo l’analisi del direttore, sta prevalendo in Europa, e non solo, “una sorta di antropologia negativa”. Questa “ha radici profonde, in particolare nell’invecchiamento della popolazione. È evidente che un continente in prevalenza anziano guarda con un occhio diverso il tema della speranza e del futuro, e ciò influenza anche l’antropologia giovanile”. Ne consegue che viviamo un’“età di presentismo, poiché facciamo fatica a immaginare” il futuro, partendo sia dall’invecchiamento demografico sia da una visione pessimistica dell’Europa. Brunelli ha dunque espresso l’auspicio che i lavori di questa edizione, che rappresentano l’inizio di un processo, possano portare a “stimoli, delle suggestioni anche per un’eventuale carta europea”, sebbene riconosca che il processo richiederà altri appuntamenti importanti, soprattutto a livello europeo.