Beni confiscati: Attendiamoci, un bene diventato casa per i giovani a Milano

C’è un appartamento al numero 4 di via Andrea Massena, nel cuore di Milano, che dieci anni fa era soltanto un bene confiscato alla criminalità organizzata. Oggi quello stesso luogo, affidato in gestione all’associazione “Attendiamoci ODV” dalla Città Metropolitana di Milano, è diventato M4M – Via Massena 4 Milano, un laboratorio permanente di cittadinanza attiva, crescita personale e impegno sociale per i giovani. Fondata a Reggio Calabria nel 2001, “Attendiamoci” promuove da oltre vent’anni percorsi di formazione basati sul modello della peer education – l’educazione tra pari – dove i giovani imparano dai giovani, condividendo responsabilità, esperienze e competenze. L’associazione opera in diversi territori d’Italia, da Reggio Calabria a Milano, trasformando beni confiscati alla criminalità in spazi di rigenerazione educativa, simboli concreti di riscatto civile. Nelle settimane scorse M4M ha celebrato il suo decimo anniversario con l’evento
“Radici e Germogli”: un titolo che “riassume l’essenza del progetto: ricordare le radici di un’esperienza nata da un’intuizione universitaria e far germogliare nuove idee e nuove generazioni di volontari”. La tre giorni si è aperta con la testimonianza di Filippo Buonafede, fondatore di M4M, tornato per incontrare i nuovi volontari e condividere la storia di un progetto nato “quasi per scommessa” durante gli anni universitari. Un piccolo gruppo di sei giovani volontari ha dato vita alla prima sessione di confronto, ripercorrendo i bisogni e le motivazioni che, più di dieci anni fa, portarono un gruppo di universitari a unirsi per cercare un luogo di incontro, crescita e impegno condiviso. Da quell’esperienza, con il supporto dell’associazione nacque il progetto M4M, che nel tempo è diventato “una vera e propria casa per generazioni di giovani”. Cuore pulsante dell’esperienza di M4M è il progetto “Il Ponte sullo Stretto: Milano – Reggio Calabria”, nato per unire “simbolicamente due città e due mondi: quello del Nord e quello del Sud, della formazione universitaria e dell’impegno civile”.

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