Il Parlamento europeo, riunito in questi giorni a Strasburgo, ha approvato con 457 voti favorevoli, 148 voti contrari e 33 astensioni il regolamento, già concordato in via informale con il Consiglio, che istituisce il primo Programma europeo per l’industria della difesa (Edip) che “punta a rafforzare la base tecnologica e industriale della difesa in Europa e a potenziarne le capacità di difesa”. Degli 1,5 miliardi di euro destinati al programma Edip, 300 milioni saranno stanziati a favore dello strumento di sostegno per l’Ucraina. I colegislatori hanno anche trovato un’intesa sulla creazione di un fondo per accelerare la trasformazione delle catene di approvvigionamento della difesa, al quale andranno indicativamente almeno 150 milioni attraverso contributi finanziari supplementari. I deputati hanno anche sostenuto il principio “Buy European” per incentivare l’acquisto di prodotti per la difesa europei. Marie-Agnes Strack-Zimmermann (Germania), presidente della commissione per la sicurezza e la difesa, ha dichiarato: “Il Programma europeo per l’industria della difesa segna un passo importante verso un approccio più efficiente, più rapido e autenticamente europeo agli appalti nel settore della difesa e al rafforzamento delle capacità di difesa europee. È concepito per avere un impatto duraturo, fungendo da punto di riferimento per le iniziative future e plasmando il modo in cui la cooperazione europea nella produzione della difesa sarà organizzata oltre il 2027”.
François-Xavier Bellamy (Francia), correlatore della commissione per l’industria, ha detto da parte sua: “Questo programma rappresenta un importante passo avanti per la sicurezza del continente europeo e per lo sviluppo della nostra industria della difesa. Dopo decenni di pericolose dipendenze che hanno messo a rischio la sovranità delle nostre democrazie e la protezione dei nostri Paesi, il programma Edip invertirà la dipendenza dalle importazioni che ha prevalso in Europa. Rafforzerà in modo concreto la nostra base industriale, consentendoci di garantire autonomamente che le nostre forze armate dispongano dei mezzi necessari per svolgere il loro mandato”. Il regolamento dovrà ora essere formalmente approvato anche dagli Stati membri prima della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.