Si chiama “Casa Don Dino” il nuovo progetto di cohousing destinato a persone senza dimora o in situazioni di fragilità sociale che sarà inaugurato il 25 novembre ad Arezzo dalla Fraternità Federico Bindi Odv. L’iniziativa nasce all’interno di un percorso di accoglienza e reinserimento attivo avviato dall’associazione nel 2014, un modello ormai riconosciuto come buona pratica di welfare comunitario. “Casa Don Dino” prende vita nell’abitazione che fu per molti anni la casa di Don Dino Liberatori, sacerdote noto in città per il suo lavoro accanto alle persone private della libertà e a quanti vivevano ai margini della società. Questo nuovo cohousing si aggiunge alle altre soluzioni residenziali già attive della Fraternità e consente di ampliare la capacità complessiva di accoglienza a 25 persone. Le abitazioni della rete non offrono soltanto un tetto, ma un ambiente familiare in cui gli ospiti partecipano alla vita quotidiana, condividono responsabilità, ricostruiscono relazioni e vengono accompagnati in percorsi di autonomia abitativa, lavorativa e personale. Il progetto delle case della Fraternità Federico Bindi rappresenta infatti la prosecuzione naturale del lavoro svolto nel Centro Diurno, luogo di primo contatto per chi vive in strada. L’inaugurazione sarà anche un momento di ricordo della figura di Don Dino Liberatori, alla presenza di volontari, sostenitori e rappresentanti della comunità locale.