L’arcidiocesi di Città del Messico ha ricevuto diversi gruppi di famiglie in cerca dei propri cari scomparsi, a causa della violenza strutturale che soffoca il Paese, e in particolare le cosiddette “madres buscadores”, che hanno espresso il desiderio che la Chiesa cammini al loro fianco. Per molte di loro, la fede in Dio e la speranza di ritrovare i propri cari continuano ad essere il sostegno che le spinge ad andare avanti ogni giorno. L’incontro è iniziato con un minuto di silenzio per le oltre 130 mila persone scomparse in tutto il Messico. L’incontro è stato presieduto da mons. Javier Acero Pérez, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Città del Messico, e da padre Jorge Atilano González, direttore esecutivo del Dialogo nazionale per la Pace, con lo scopo di ascoltare, accompagnare e costruire protocolli che contribuiscano ad accelerare la ricerca dei dispersi. Dopo un lungo momento di ascolto, mons. Acero ha concluso l’incontro con queste parole: “Come Chiesa vi chiediamo perdono, ma anche come attori sociali vi chiediamo perdono, perché non abbiamo saputo costruire una società in pace e ci siamo resi insensibili di fronte alla rabbia di genitori che cercano i loro figli scomparsi. Ci siamo abituati alla morte, agli spari per strada e a un’infinità di gesti violenti che non richiamano più l’attenzione. Nella violenza tutti perdono, inclusi coloro che la sostengono per il proprio beneficio. Anche i carnefici sono, in molte occasioni, vittime, loro e le loro famiglie, e il danno che subiscono dovrebbe essere reso visibile. Nella necessità di conforto che tutti abbiamo oggi, la priorità è la vostra. Il conforto che offriamo come Chiesa è capace di riconciliare il passato, spesso segnato dalla solitudine, dall’isolamento e dall’emarginazione, con il futuro continuamente relegato a un domani che sfugge. Noi vescovi continuiamo ad ascoltarvi, continuiamo a pregare, condividendo e camminando uniti a tante vittime innocenti. Siamo servitori di un popolo che ogni mattina subisce morti ingiuste e sparizioni”. L’incontro si è svolto in prossimità di domenica 23 novembre, che sarà dedicata, secondo un appello del Dialogo nazionale per la pace (l’iniziativa della Chiesa messicana che si prefigge di raggiungere, a tutti i livelli, la società civile del Paese), a promuovere, in tutte le parrocchie, dibattiti e azioni di sensibilizzazione, ponendo attenzione ai diritti umani, che la Chiesa invita ad affrontare in quattro ambiti cruciali: la drammatica realtà dei desaparecidos, la violenza contro le donne, la violenza contro le persone in mobilità e l’autonomia dei popoli indigeni.