“Ringrazio Papa Leone XIV per questo nuovo dono alla Chiesa di Bologna e quanti hanno lavorato in questi anni per mettere in luce la storia esemplare dei martiri di Monte Sole”. Lo afferma il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, esprimendo la gioia dell’arcidiocesi per il riconoscimento del martirio dei servi di Dio don Ubaldo Marchioni e padre Martino Capelli. Il porporato sottolinea che “la loro memoria ci aiuterà a testimoniare nella prova la forza dell’amore di Dio e la vicinanza alla gente”, richiamando la pisside perforata dai proiettili, ritrovata tra le macerie dell’altare di Casaglia, “che contiene lo stesso corpo di Cristo che ci rende in comunione con loro e con quanti sono nella sofferenza”. L’arcidiocesi ricorda che don Marchioni, nato nel 1918 e ordinato nel 1942, fu parroco a San Martino di Caprara e Casaglia, dove rimase accanto ai suoi fedeli durante l’eccidio nazista del 29 settembre 1944, venendo ucciso sui gradini dell’altare. La sua testimonianza, segnata da dedizione pastorale e fedeltà alla comunità, è oggi custodita anche nel simbolo della pisside appartenuta alla comunità residua di Monte Sole. Padre Capelli, dehoniano, nato nel 1912, emise i voti perpetui nel 1933 e fu ordinato sacerdote nel 1938. Accorse insieme al salesiano don Elia Comini per portare i sacramenti ai superstiti del massacro di Creda, condividendo con lui la cattura e l’uccisione il 1° ottobre 1944 a Pioppe di Salvaro. “Padre Capelli ci lascia l’esempio di un discepolo del Cuore di Cristo che seppe farsi prossimo fino alle ultime conseguenze”, afferma il superiore generale dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, padre Carlos Luis Suárez Codorniú.