Spettacolo: Mattarella, “espressione di una ricchezza culturale preziosa per il nostro Paese”

(Foto Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Già negli anni della ricostruzione, del rilancio del nostro Paese, lo spettacolo, nelle sue varie forme, espressioni, sensibilità, articolazioni” ha “accompagnato il nostro Paese, fornendo consapevolezza e motivazioni; e lo ha accompagnato nei decenni successivi, indicando orizzonti, sollecitando riflessioni, stimolando capacità di analisi. Le varie forme dello spettacolo, da quelle più note dei grandi teatri o delle grandi sale cinematografiche, a quelle più quotidiane e vicine direttamente, come lo spettacolo dal vivo, sono tutte espressioni di una ricchezza culturale preziosa per il nostro Paese”. Lo ha affermato oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’incontro con una delegazione dell’Associazione generale italiana dello spettacolo (Agis), in occasione dell’80° anniversario della fondazione.
“Questo è particolarmente importante in questo periodo, in cui tanti aspetti accentuano l’importanza dello spettacolo e, quindi, il carattere di investimento che rappresenta per la nostra Repubblica”, ha osservato il Capo dello Stato. Il primo è “quello dei nuovi mezzi di comunicazione, che forniscono nuove forme di raffigurazione, di espressione, di spettacolo, che devono essere aggiuntive, non sostitutive o di cancellazione dei luoghi”. Perché – ha ammonito – “i luoghi sono punti di aggregazione, sono punti di coesione sociale, sono punti in cui si raccoglie il senso di comunità. Per questo è fondamentale tenerne conto e capire quanto sia irrinunziabile, tranne a creare, come avviene per altri comparti, per altre realtà, una desertificazione delle strutture intorno alle quali si raccoglie la comunità”. Come secondo aspetto il presidente ha indicato “quanto avviene nel mondo”. “Questo periodo – ha spiegato – è caratterizzato, a sorpresa rispetto a qualche anno addietro, da tensioni, conflitti, affermazioni perentorie e assertive, nel corso del confronto internazionale. Ecco, lo spettacolo serve a far leggere queste cose, anche a dissacrarle un po’, a trattare, invece, obiettivi e sensibilità alternative. Quelle che la popolazione di tutto il mondo in realtà aspetta e su cui conta”. “In questo – ha aggiunto – lo spettacolo è sempre stato ed è in questa stagione particolarmente prezioso. Come lo è nel suo rinnovamento, nell’accettare delle nuove forme espressive”. “La cultura – e questa è la prospettiva che rafforza la storia dell’umanità – prosegue nella sua produzione, e lo spettacolo ne è veicolo”, ha concluso.

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