Ucraina: cerimonia ecumenica al cimitero di Kharkiv con gli attivisti del Mean. Mons. Honcharuk, “la nostra terra è bagnata di sangue”

(Foto SIR)

“La nostra terra è bagnata di sangue e noi combattiamo per vivere”. Lo ha detto il vescovo di Kharkiv-Zaporizhzhia dei latini, mons. Pavlo Honcharuk, alla cerimonia ecumenica che si è svolta in uno dei cimiteri della città di Kharkiv come tappa del pellegrinaggio del Giubileo della speranza che si sta svolgendo in questi giorni in Ucraina per iniziativa del Mean – Movimento europeo di azione non violenta. Alla cerimonia hanno partecipato il nunzio apostolico di Kiev, mons. Visvaldas Kulbokas, il vescovo esarca greco-cattolico di Kharkiv, mons. Vasyl Tuchapets, e i rappresentanti delle Chiese ortodossa e armena apostolica. “Ogni città in Ucraina ha un cimitero simile dove sono seppelliti i soldati”, ha detto mons. Honcharuk. Il cimitero di Kharkiv è diviso in quadranti dove in ciascuno sono sepolti dai 700 ai 1.000 soldati. Il terreno è una distesa di lapidi e bandiere, segno di un numero immenso di corpi che qui riposano. Il governo non ha mai pubblicato il numero esatto dei caduti ucraini. Qui a Kharkiv ancora si scavano fosse. “E nei cimiteri – osserva il vescovo – ci sono solo i corpi dei nostri difensori che sono stati trovati ma molti caduti sono ancora sui campi di battaglia nell’impossibilità di andarli a recuperare”. Il vescovo ha fatto notare che le persone sepolte in questo cimitero hanno tra i 20 e i 60 anni, con un’età media dei caduti di 30-35 anni. “Sono il fiore all’occhiello della nostra nazione: ingegneri, scrittori, insegnanti, giornalisti, artisti, medici. Dedichiamo la nostra preghiera per loro e per chi aspetta nei campi di battaglia una sepoltura”.

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