Terra Santa: Ielpo (Custodia), “situazione critica, sospetto e paura avvelenano le relazioni”

Padre Ielpo, Custode Terra Santa

“La situazione è critica, drammatica, c’è sofferenza ovunque. Questo conflitto, che dura oramai quasi due anni, genera una spirale che non si ferma di odio, di risentimento. Anche lontano dalle zone di guerra, il sospetto e la paura avvelenano le relazioni”. Lo ha detto padre Francesco Ielpo, Custode di Terra Santa, che lo scorso 1° ottobre è intervenuto all’incontro “Terra Santa: il valore di una presenza”, organizzato nella a Gubbio dalla diocesi locale. Il custode, riferisce la diocesi, ha restituito “una fotografia cruda della situazione attuale, del dolore della guerra, del valore della testimonianza cristiana, della possibilità concreta di sostenere la speranza”. Il pensiero di padre Ielpo è andato anche ai cristiani a Betlemme e alla popolazione della Cisgiordania, “stretta – ha ricordato – tra precarietà, mancanza di lavoro e l’assenza totale del turismo religioso che fino a poco fa era linfa per l’economia locale”. Da qui l’appello a perseguire “qualsiasi tentativo di mediazione e di risoluzione a livello politico e diplomatico. Un immediato cessate il fuoco e la possibilità di interventi umanitari sono più che mai urgenti”. Padre Ielpo ha anche parlato della presenza cristiana in Terra Santa, specie quella francescana, chiamata a “essere capace di avere un cuore pacificato e pacificante per poter incontrare tutti. È questo il nostro compito oggi: custodire i Luoghi Santi ma soprattutto essere segno di dialogo, di prossimità, di fraternità”. E da Gubbio ha rilanciato un’immagine cara alla tradizione locale: “L’episodio di san Francesco e il lupo di Gubbio ci insegna che c’è una modalità per incontrare anche chi appare nemico: uno sguardo disarmato, interessato al bene dell’altro, può cambiare la storia”. Rispondendo alla domanda dei presenti che chiedevano come aiutare oggi i cristiani di Terra Santa e le famiglie palestinesi, il custode ha proposto varie direttrici di impegno, a cominciare dalla preghiera, poi il sostegno alle scuole cattoliche locali, “perché i bambini possano crescere in un contesto di pace” e il sostegno diretto alle parrocchie e alle famiglie cristiane “per evitare l’esodo forzato”. Al termine dell’incontro, Comune, Caritas e realtà ecclesiali hanno rilanciato l’idea di costruire, già a partire dalle prossime settimane e lungo tutto il periodo natalizio, una rete di iniziative solidali e culturali per dare concretezza a queste proposte e rafforzare il legame con la Terra Santa, già tracciato in passato con progetti di cooperazione e gesti simbolici come l’accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo da Betlemme.

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