Ogni anno, nelle varie sedi dell’Ospedale Bambino Gesù, nell’ambito dell’iniziativa “Scuola in Ospedale”, si realizzano numerose attività progettuali anche in collaborazione con enti e associazioni esterne. Questi laboratori integrano e arricchiscono l’attività scolastica, offrendo opportunità di apprendimento divertente e di crescita personale, andando oltre la condizione della malattia. Tra le proposte: laboratori musicali, teatrali, multilingue, cineforum, fotografia, giornalini scolastici, progetti su temi come giustizia e ambiente, attività creative per giornate tematiche (ad esempio gentilezza e sorriso), e infine i progetti che favoriscono il contatto con la natura. “Con ogni bambino si costruisce un rapporto che arricchisce entrambi: è come mettere un mattoncino sopra l’altro, ogni bambino ci dà un mattoncino in più che arricchisce la nostra esperienza”, dice Vanessa Lops, insegnante di sostegno.
In un ambiente ospedaliero, molto diverso da quello scolastico tradizionale, è fondamentale che gli insegnanti ricevano una formazione specifica. Per questo al Bambino Gesù è attivo un progetto pilota dedicato alla formazione degli insegnanti delle varie sedi, volto ad acquisire competenze per coordinarsi in modo efficace con il team medico e migliorare la qualità di vita di bambini e famiglie. I temi trattati spaziano dalla conoscenza del Codice etico dell’Ospedale, alla prevenzione delle infezioni e alla sicurezza ospedaliera. Particolare attenzione è riservata alle relazioni con pazienti e familiari, alle differenze culturali e religiose, e alla necessità di una didattica personalizzata a seconda delle patologie. “È più quello che impariamo di quello che insegniamo. Perché possiamo utilizzare tutte quelle strategie didattiche personalizzate che nella scuola tradizionale è difficile attuare”, sottolinea Giuliano Daniele, insegnante di lettere.
Proseguire il percorso scolastico durante il ricovero è parte integrante della cura per bambini e ragazzi. Il paziente pediatrico che trascorre molto tempo in ospedale non deve temere di “restare indietro” né di perdere il contatto con i coetanei. La routine delle lezioni e l’interazione con gli insegnanti rafforzano la volontà di guarigione e contribuiscono all’equilibrio psico-fisico. “Quando tornano alla loro vita normale spesso i ragazzi mi dicono ‘dell’ospedale l’unica cosa che mi manca è la scuola’”, ricorda Rossana Auletta, insegnante di inglese.
Nello scorso anno scolastico, oltre 4.600 studenti, ricoverati o in day hospital, hanno frequentato la “Scuola in Ospedale” del Bambino Gesù: 14 di loro hanno sostenuto l’esame di terza media e 4 gli esami di maturità.
Dal 2000 al 2025 sono stati oltre 70mila gli alunni seguiti dalla “Scuola in Ospedale”. Negli ultimi 5 anni, 65 studenti hanno potuto sostenere l’esame di terza media oppure ottenere il diploma di maturità.