“La poesia ci aiuta ad essere umani e oggi ne abbiamo tanto bisogno”: così p. Antonio Spadaro ha concluso il “Dialogo sulla poesia sociale” ieri sera in Gran Guardia, nella seconda giornata della rassegna “Poeti sociali”. Con lui si è confrontato il giornalista scrittore (e viaggiatore) Paolo Rumiz che ha constatato, a partire dal tema “Fraternità è il nome della pace”: “La mancanza della fraternità è il problema del mondo e le immagini ce lo ricordano continuamente. Questo aveva colto Papa Francesco nello scrivere l’enciclica Fratelli tutti e credo che solo la fraternità ci salverà”. Entrambi sono certi che in questo tempo di crisi occorre recuperare l’arte, la poesia, la corporeità e il desiderio dell’incontro. Così Rumiz: “siamo in una fase di afasia, di imbarbarimento del linguaggio e quindi del pensiero. Dobbiamo ricordare che, come europei, nasciamo da migrazioni e dal continuo confronto tra culture diverse che si sono aperte al dialogo e da cui è nato un arsenale di parole”. Tra le proposte dei “Poeti sociali” ieri la testimonianza di suor Aziza ovvero Azezet Habtezghi Kidane: in una sala della Società Letteraria Verona ha raccontato la sua infanzia, quel destino che sembrava segnato da un matrimonio combinato, la scelta decisa di consacrarsi tra le comboniane, il lavoro in tante nazioni del mondo per i diritti di tutte le persone, soprattutto i migranti. Dalla sua esperienza ha condiviso pure la fatica che si respira in Terra Santa, tra popolazioni differenti, compresi i beduini con cui tanto ha spartito. Lo sguardo sulla Terra Santa non mancherà nemmeno nei prossimi giorni della rassegna, in particolare: “Una parabola di speranza: Tent of Nations”, con Daoud Nassar (oggi alle 18 in Gran Guardia); “Curare i bambini: a Betlemme è un’impresa di Dio. Il Caritas Baby Hospital di Betlemme” (domami alle 18 alla Società Letteraria); “Messa per la pace” presieduta dal vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili (domenica 5 ottobre alle 8.30 a San Bernardino). Gli organizzatori di Poeti sociali sottolineano, a proposito, che “sono dalla parte di tutte le vittime, in Terra Santa e negli altri conflitti” e fanno proprie le parole condivise dalla Conferenza episcopale italiana che nei giorni scorsi ha ribadito che “per i cristiani l’impegno è pregare per la pace; essere desti di fronte agli eventi della storia e critici di fronte a scelte che provocano morte e distruzione; dare sostegno concreto a quanti pagano pesantemente le conseguenze di ogni “inutile strage”. Oggi sarà caratterizzata anche dalla consegna dei premi in Gran Guardia. Al mattino il premio “Giovani di Valore”, indetto per il quarto anno da Fondazione Cattolica, che rappresenta un riconoscimento rivolto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni che con le loro azioni hanno permesso di generare benessere in persone, comunità, ambiente; innovare sistemi; avviare attività imprenditoriali ad alto impatto sociale; creare forti comunità territoriali. Alle 19 la consegna del “Premio Poeta sociale 2025 – Per il bene comune”. Beatrice Zardini (Fondazione Cattolica) con Vincenzo Morgante (direttore TV2000) sveleranno persone che, attraverso il loro impegno sociale, culturale e umano, sono state “creatrici di speranza” in tempi di conflitti e ingiustizie.